Orlando apre al voto anticipato. Renzi: Se ci va un milione di persone è una forza strepitosa, non un flop”. Carbone “osservatore” dei seggi a rischio di Napoli: può chiuderli d’autorità.
Si aprono gli ottomila gazebo, mentre si chiude la campagna con ironia. “Ciao Matteo, che fine hai fatto? Non so se ti ricordi, ci sono le primarie, anche se il Pd non le ha pubblicizzate per niente – sfotte Andrea Orlando nell’ultimo giorno della campagna -. Dai, vieni a votare anche tu”. Si decide oggi il nuovo segretario dem, dalle 8 alle 20. Un’assise organizzata in fretta e furia, che è andata avanti senza sussulti. Le uniche polemiche sembrano destinate ad arrivare da Napoli, dove il Nazareno ha deciso di inviare come “osservatore speciale” il renziano Ernesto Carbone. Più che osservare, godrà di potere assoluto sui seggi, compreso quello di chiuderli immediatamente di fronte a irregolarità o situazioni sospette.
La vigilia non cambia il copione dell’ultimo mese. Pochi acuti, zero colpi bassi. Prova ad animare le acqua placide solo il Guardasigilli, aprendo alle elezioni anticipate: “Se dopo le primarie si farà una nuova legge elettorale – rilancia dai microfoni di Radio Radicale – si può anche non arrivare al 2018. Senza riforma, si finisce a fare il governo con Berlusconi”. Sbagliato, replica l’ex premier: “È un’accusa che mi fa un po’ ridere, la larga coalizione con Berlusconi l’hanno fata quelli del No al referendum”.
DIECIMILA GAZEBO: ECCO COME SI VOTA
Tutti sanno che sarà proprio Palazzo Chigi ad avvertire le tensioni del giorno dopo. Non a caso, Paolo Gentiloni si è speso pubblicamente per Renzi. Una scelta di campo che Maria Elena Boschi prova a difendere. “Ha fatto bene a non nascondere la sua vicinanza”. I problemi, in realtà, potrebbero arrivare proprio dal leader di Rignano, che non ha rinunciato alla tentazione di urne nel 2017. Per adesso, comunque, incita soprattutto alla partecipazione. “Sta accadendo una cosa semplice: vogliono togliervi le primarie – sostiene Renzi -. Dicono che se solo un milione andrà a votare, sarà un flop. Ignorano che un milione di persone sono una forza strepitosa”. E proprio per favorire l’affluenza, a Milano si potrà votare anche in alcuni bar, pizzerie e gelaterie. Michele Emiliano, invece, si affida esclusivamente agli antirenziani. “Gli insegnanti – incita Francesco Boccia – possono trovare con noi le risposte che non hanno mai avuto da Matteo”.
Nel giorno dei gazebo, infine, l’Unità non sarà in edicola. Scioperano i giornalisti, denunciando la volontà della proprietà di “ridurre drasticamente il numero dei dipendenti”.