Anche i documenti bancari rientrano nella nozione di vita privata per la Corte europea dei diritti umani. Per questo, a seguito dei ricorsi presentati a Strasburgo da cittadini italiani coinvolti nella rogatoria del caso Smi, San Marino nei giorni scorsi è stata condannata per violazione della privacy. Al momento il Governo del Titano prende tempo. «Esamineremo con i tecnici – commenta il segretario di Stato con delega alla Giustizia, Gian Carlo Venturini – le motivazioni che hanno portato a condannare San Marino per la violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, cioè iI rispetto della vita privata, della vita familiare, del proprio domicilio e della propria corrispondenza, per vedere come muoverci». La vicenda parte da lontano: l’inchiesta della Procura di Roma che ha coinvolto la finanziarla San Marino Investimenti è stata avviata nel 2007 e da questa è stata inviata al tribunale sammarinese una rogatoria con ben 1.452 notifiche di sequestro di documenti bancari che riguardavano cittadini italiani. Alcuni di questi, nel 2011, vedendosi rigettati i ricorsi ai sequestri dal tribunale di Tavolucci, hanno deciso di rivolgersi a Strasburgo, dove a distanza di anni l’hanno avuta vinta.
Corriere Romagna
