PROCEDIMENTO TITOLI. LE OPPOSIZIONI: “ABBIAMO DENUNCIATO IN TUTTE LE SEDI POSSIBILI”

LE OPPOSIZIONI: “ABBIAMO DENUNCIATO IN TUTTE LE SEDI POSSIBILI”. “Combattiamo al di là nostre forze”.

Iro Belluzzi (Psd): “Non si può dire oggi che i vertici di Bcsm erano stati nominati da altri. I maggiorenti
della nuova maggioranza sono quelli della vecchia maggioranza. Io ricordo bene come nella scorsa legislatura Ap (che era nella passata maggioranza e che è presente anche nella attuale) ha iniziato un percorso che è poi sfociato nello scenario di questi giorni. Vennero fatti allora una serie di richiami al governo proprio sulla governance
di Cassa di Risparmio”.

Hanno parlato per oltre sessanta minuti lati i capigruppo delle forze di opposizione mercoledì sera in una sala gremita di gente, a Domagnano, dove soltanto la prima la di sedie era rimasta vuota, posti riservati a chi dalla maggioranza o dal governo si fosse sentito di accettare l’invito ad un confronto pubblico. Il capogruppo di Rete Matteo Zeppa che ha anche moderato il dibattito ha parlato di un’altra occasione mancata. “Dalla maggioranza si sono montati molto la testa per il ruolo che rivestono e hanno fatto sapere di volersi confrontare in tv, senza il pubblico mentre noi restiamo convinti che la politica debba esser fatta tra la gente”.

E’ toccato al capogruppo del Pdcs Alessandro Cardelli ripercorrere le tappe della cosiddetta operazione titoli “purtroppo quello che noi denunciavamo da mesi si è avverato. Ed emergono inequivocabilmente responsabilità politiche visto che è la politica che ha continuamente manlevato dalle proprie responsabilità chi ha portato avanti il progetto che emerge dall’ordinanza di Morsiani. Siotto ad un certo punto dice ‘spero di risolvere il rapporto in due giorni e andare a casa con due lire, meglio se con una lettera di manleva come è accaduto in altri casi’. Poi ci sono i tre decreti 78- 79-80 che di fatto trasformano il credito di imposta in titoli di debito pubblico, stabiliscono il blocco dei conti di Asset e poi il loro trasferimento in Cassa, danno la gestione  fondiss a Savorelli. La maggioranza non può dire di non aver saputo nulla perché hanno votato i decreti cui il governo ha dato il proprio benestare. Le scelte su Cassa, sul bilancio e sui crediti delta sono state pilotate da fuori. Ed è gravissimo che la maggioranza voglia ancora andare avanti con la cessione. La cittadinanza si deve opporre perché era un piano stabilito da fuori. Il 4 dicembre la maggioranza ha bocciato un ordine del giorno che intendeva chiedere il risarcimento danni agli ex vertici di Bcsm per gli atti posti in essere.

Se veramente non sapevano perché non sono intervenuti quando noi abbiamo segnalato?

Il commissariamento di Asset è l’elemento da cui emerge maggiormente come la maggioranza non poteva non sapere.

Il giudice Pasini l’aveva detto molto chiaramente che il provvedimento di commissariamento andava sospeso perché emergevano delle fattispecie di sviamento di potere da parte di Banca Centrale. Il governo non si è fermato, si è voluto andare avanti a tutti i costi.

La Magistratura aveva detto che Banca Centrale stava usando in maniera impropria i propri poteri e ciononostante sono stati fatti i tre decreti e si è fatta l’operazione titoli.

Fino al benestare per la cessione dei crediti delta. O il governo sapeva ed era d’accordo o non ha vigilato e le responsabilità politiche sono enormi”.

Poi è stata la volta del capogruppo del Psd Iro Belluzzi che in un intervento molto accorato ha detto “Grais e Savorelli hanno avuto il sostegno forte del governo e della maggioranza. Sarebbe bene ascoltare tutti i vari interventi del Consiglio Grande e Generale dove il ruolo dei Consiglieri di maggioranza era quello di spalleggiatori degli ex vertici di Banca Centrale. Non si può dire oggi che quei vertici erano stati nominati da altri. I maggiorenti della nuova maggioranza sono quelli della vecchia maggioranza. I Consiglieri si saranno dati di chi credevano avesse più esperienza politica. Ma io ricordo bene come nella scorsa legislatura Ap (che era nella passata maggioranza e che è presente anche nella attuale) ha iniziato un percorso che è poi sfociato nello scenario di questi giorni.

Vennero fatti allora una serie di richiami al governo proprio sulla governance di Cassa di Risparmio.

E’ stata poi distrutta una Banca spacciandola per un’operazione di messa in sicurezza del Paese. Si è fatto di tutto per non far riunire il Cda.

Tutti purtroppo si allineano ai grandi manovratori. Va al di là di quel che potete comprendere e combattiamo al di là delle nostre forze”.

Dello stesso tono l’intervento di Zeppa :

“certo una cricca criminale come quella di Confuorti doveva aver messo gli occhi su San Marino da molto tempo però è innegabile che l’ordinanza si riferisce al 2016-2017.

Quello che hanno fatto su Asset, su Cassa, su Banca Centrale, sulla Magistratura, lo pagheranno i cittadini e a fronte di questo si ha ancora il coraggio di dire che uno sciopero non deve essere fatto. Gli ex vertici di Banca Centrale avrebbero dovuto sottostare al tetto dei 100mila euro per i propri stipendi e per aggirare la norma si facevano pagare gli altri 200mila euro dalla Fondazione che poi per quel motivo è stata commissariata. E’ assurdo che ancora solo 20 giorni fa in Consiglio Morganti e Lazzarini abbiano voluto ringraziare Grais. Questi furfanti sono gli stessi che hanno stabilito il commissariamento di Asset Banca e il blocco dei conti di persone che percepivano il proprio stipendio. Questa è gente che ha rubato il futuro ai nostri gli e che fa davvero male. Cittadini, facciamo noi male alla cricca”.

Emanuele Santi dal canto suo è tornato a chiedere che tutti gli atti messi in campo dalla cricca vengano dichiarati nulli.

“Cis si riprenda i titoli e Confuorti i suoi debiti”.

Per ultimo ha parlato il capogruppo del Ps Alessandro Mancini “La magistratura non va sostenuta in parte ma va difeso il nostro Tribunale unico che ora dovrà agire in profondità considerato che sta indagando per stabilire se il nostro sistema nonostante la cacciata di qualcuno è sano o meno. Se abbiamo quegli anticorpi necessari per essere un Paese in regola al nostro interno visto che altrimenti non potremo avere mai rapporti né con Banca d’Italia, né con l’Europa né con il Fmi.

Il 27 novembre del 2016 in un’intercettazione Sommella dice che Pappalardo è strettamente collegato e che gli si deve trovare un’altra occupazione così esce fuori da Asset e da aqr.

La data spaventa visto che non era ancora stata commissariata Asset e non era partita aqr. Sommella dice anche ‘F. mi ha telefonato anche venerdì e mi ha cazziato perché P sta ancora nel progetto. Se non agiamo in qualche modo lo dobbiamo solo ammanettare’.

Qualcun altro sapeva di come si agiva sulle persone in Banca Centrale? La cosa più grave resta quella che se ci avessero ascoltato, se avessero considerato quel che tante volte abbiamo detto anche fuori dai riflettori e con il solo intento di far prendere un’altra direzione al Paese, non sarebbe mai accaduto quel che oggi dicono le carte dell’ordinanza”.