A capo chino e con il cappello in mano è l’espressione che viene in mente quando si leggono i verbali, che ho in mano, degli interrogatori dell’aprile 2013 dei Segretari di Stato della Repubblica di San Marino Claudio Felici, Pasquale Valentini e Marco Arzilli da parte dell’Autorità Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rimini.
Il tutto poteva essere eseguito per rogatoria, come peraltro prevede la normativa, invece i nostri ministri – cittadini sammarinesi – si sono umiliati e recati direttamente in Tribunale per essere escussi come normali testimoni nel procedimento che ha portato i vertici di AerAdria ad essere rinviati a giudizio per bancarotta. E a leggere quanto hanno dichiarato la figura che hanno fatto non è certo degna del ruolo che ricoprono.
Addirittura il Ministro Segretario Claudio Felici è stato sentito, la prima volta, non da un giudice, come negli altri casi, ma da un maresciallo, probabilmente dei Carabinieri, negli uffici della Procura presso il Tribunale di Rimini.
Quello che viene fuori da questi interrogatori è la più grande e profonda impreparazione da parte dei nostri Segretari di Stato e la noncuranza di come viene gestito il denaro pubblico. Alcuni nemmeno sapevano il motivo e come venivano impiegati i soldi – si parla di 1 MILIONE E 300.000 EURO in circa 10 anni – denari dei contribuenti dati ad AerAdria, poi fallita. Soldi che non rivedremo mai più.
La magistratura sammarinese dovrebbe prendere coscienza di questi verbali testimoniali ed aprire immediatamente un fascicolo penale nei confronti di questi incompetenti che hanno bruciato così tante sostanze (1 MILIONE E 300.000 EURO) danari dei contribuenti senza sapere il motivo e il modo in cui questi venivano impiegati.
Non facciamo fatica a immaginare con quale poco riguardo, se hanno trattato in questo modo così tanti soldi dei sammarinesi, avranno avuto nelle altre spese pazze in questi anni di malgoverno.
La gente fa fatica ad arrivare a fine mese, e questi politicanti spendono e spandono senza curarsi di nulla se non del loro lauto stipendio a fine mese (ultimo è il caso dell’Expò dove ci hanno anche sbagliato la bandiera ed anche li stiamo spendendo oltre un milione di euro). Ma questo sta molto bene ad una parte dei sammarinesi, quelli che li hanno votati.
Questo fatto, quello del 1.3 milione di euro, resto un fatto gravissimo, di una gravità inaudita, e che non può davvero essere ignorato. Se la gente lo facesse, ovvero ignorare questo fatto, vorrebbe davvero dire che oramai San Marino è persa.
Dovremmo essere tutti profondamente indignati e protestare sotto il Pianello, immediatamente.
Marco Severini – Direttore del Giornalesm.com
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