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  • Processo d’appello per l’omicidio di Saman Abbas: La madre entra in aula dopo l’estradizione

    (Foto Ansa)

     

    BOLOGNA, 27 FEB – Nazia Shaheen, madre di Saman Abbas, ha fatto il suo ingresso per la prima volta in un’aula di tribunale italiana, scortata dalla polizia penitenziaria. Dopo l’estradizione dal Pakistan avvenuta nel mese di agosto, la donna ha partecipato alla prima udienza del processo d’appello relativo all’omicidio della giovane di 18 anni di Novellara.

    All’arrivo, Nazia si è mostrata visibilmente provata, mantenendo la testa bassa e coprendosi il volto con le mani. Ha indossato un abito tradizionale scuro e un velo, completato da una mascherina chirurgica. Anche il marito, Shabbar Abbas, è presente in aula, seduto nella gabbia riservata agli imputati e indossando un giaccone verde, con il cappuccio sul capo.

    Il processo coinvolge tutti e cinque i familiari accusati nel caso. Oltre ai genitori di Saman, già condannati all’ergastolo, è presente anche lo zio, Danish Hasnain, che sta scontando una pena di 14 anni, la quale è attualmente oggetto di appello da parte del suo legale, così come da parte della Procura che richiede una pena più severa. In aula sono presenti anche i due cugini di Saman, Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz, recentemente assolti dalla Corte di assise di Reggio Emilia, ma per i quali è stato presentato appello da parte della Procura.

    Il processo continua a suscitare un notevole interesse mediatico, riflettendo le complessità legate a questo caso che ha colpito l’opinione pubblica.