Processo a Forlì Re Nero. Ieri la requisitoria della Procura. Riciclaggio fra Titano e Forlì. Chieste pene per 78 anni

Filippo Santangelo (foto Fantini)

La storia del «Re del nero» tra la banca forlivese Bcrr di viale Matteotti (poi acquisita da un altro istituto) e Asset Banca di San Marino approda a un primo punto nodale del percorso giudiziario con le richieste della pubblica accusa. Filippo Santangelo, procuratore reggente di Forlì, pubblico ministero in questo caso di riciclaggio da milioni di euro, alla fine di una lunga requisitoria fa i conti e tira le somme di un’opera investigativa ciclopica, esplosa la mattina del giorno della Befana del 2008, oltre 10 anni fa. In quel 6 gennaio scattarono manette e perquisizioni tra Forlì, Cesena, Rimini e San Marino. I protagonisti si ritrovano in aula invecchiati d’un decennio, alle prese con la procura che adesso chiede 78 anni di carcere per 11 imputati. «Lui stesso, Stefano Ercolani, presidente di Asset Banca di San Marino, si è autoproclamato ‘Re del nero’ in un’intercettazione telefonica» rimarca il pm Santangelo in un passo del suo atto d’accusa formulato davanti al tribunale collegiale presieduto da Massimo De Paoli. Stando alla prospettazione della procura – sostenuta dall’imponente relazione tecnica del consulente finanziario Giancarlo Ferruccini – in un paio d’anni, tra il 2006 e il 2007, prendendo in esame 15 aziende (e quindi altrettanti imprenditori romagnoli), sarebbero transitati sul Titano 25milioni di euro in nero, «denaro da occultare al fisco, da ripulire e far tornare poi in Italia». Caduti alcuni reati per prescrizione (tra cui l’appropriazione indebita) e scremate le aggravanti speciali per reati finanziari, per gli 11 imputati, il pm Santangelo alla fine ha tratto questi numeri: Stefano Ercolani, 10 anni di reclusione e 20mila euro di multa; Barbara Tabarrini; 8 anni e 15mila euro; Vincenzo Dell’Aquila, 8 anni e 2 mesi e 20mila euro; Stefano Venturini, 8 anni e 15mila euro; Valerio Abbondanza: 6 anni e 6 mesi e 13mila euro; Corrado Albini, 7 anni e 17mila di multa. Stefano Galvani, 6 anni e 6 mesi di reclusione e 13mila euro; Libero Montesi, 6 anni e 10mila euro; Cristian Cicchetti, Daniele Santarossa, Alessandro Cervesato, 6 anni e 10mila euro ciascuno. Chiesta l’assoluzione per Morris Celli, Andrea Ercolani, Tonino Castellani e Maria Pia Tura perché il fatto non costituisce reato. Per l’accusa, Ercolani era la mente del sistema di riciclaggio. E la Bcrr era la cisterna illecita da cui partivano i soldi occulti (grazie a spalloni-autisti coi sacchi di soldi nel portabagagli). A capo della Bcrr, Vincenzo Dedll’Aquila, che fu anche capo del Coni provinciale. Ma per l’accusa «era solo un manovale di Ercolani». Il Resto del Carlino