«Finalmente è stata fatta giustizia». E’ il commento a caldo dell’avvocato Paolo Righi, difensore di Nicole Minetti, reduce dalla vittoria in Cassazione, dove i giudici hanno annullato la sentenza della Corte d’Appello di Milano che aveva condannato l’ex consigliera della Regione Lombardia a tre anni di carcere. La Suprema Corte rimanda gli atti a Milano, ma secondo il legale comincia a intravedersi una luce che potrebbe anche portare a un’assoluzione. E consentire a Nicole di tirare fuori il suo sogno nel cassetto: aprire uno studio tutto suo di igienista d
Secondo lei cosa è successo a Roma?
«Non sappiamo ancora quali siano le motivazioni dei giudici che hanno portato all’annullamento. Le ipotesi sono due. La prima è una questione giuridica e riguardava l’erronea applicazione della legge Merlin sulla prostituzione. La seconda è relativa invece alla mancata concessione delle attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti. La Corte si è presa 30 giorni di tempo per le motivazioni, ma mi sento di dire che fortunatamente la Cassazione è a Roma e non a Milano. Magari potrebbe anche avere concluso che il reato, ammesso che ci sia, non è quello di prostituzione. Era un gruppo di ragazze che spontaneamente hanno accettato di intrattenere rappporti con Silvio Berlusconi, non ci fu nessuna pressione. Anzi, si lamentavano di non essere state chiamate»
Il processo torna in Appello, quali sono le possibilità?
«Adesso, nella peggiore delle ipotesi la nuova sezione della Corte d’Appello dovrà ridurre ulteriormente la pena. Si potrà avere quindi una condanna più adeguata o sperare addirittura in un’assoluzione».
Il Resto del Carlino