Processo Re Nero a Forlì. Hanno vinto Ercolani, Tabarrini, Venturini …. e la Carisp! Vi spiego perchè … di Marco Severini

Urla di giubilo, soddisfazioni indicibili per i nemici di Asset, si sono levate nell’aria ieri pomeriggio alla lettura della sentenza di Forlì, peraltro anche ripresa dal servizio pubblico pagato con le nostre tasse di Rtv, che vedeva condannati Stefano Ercolani e Barbara Tabarrini a 8 anni e 10 mesi di reclusione per raccolta abusiva e per il riciclaggio in un solo caso, dubbio. Sei anni e due mesi per Valerio Abbondanza e Corrado Albini, sei anni per Vincenzo Dell’Aquila, tre anni e quattro mesi per Cristian Cicchetti, due anni e 4 mesi per Daniele Santarosa, due anni per Alessandro Cervesato le altre condanne.

Assolti  Morris Celli, Andrea Ercolani, Tonino Castellani, Maria Pia Tura, Stefano Galvani e Libero Montesi.

Caduta invece l’accusa più grave ovvero quella di associazione a delinquere.

Assolto il commercialista sammarinese Stefano Venturini, (questa una grande e scontata vittoria, per chi come me ci credeva da sempre e sempre lo ha scritto).

Asset Banca è stata inoltre condannata alla sanzione di 420mila euro (disposta la confisca di 300.000 euro già sotto sequestro) – che se il giudice sammarinese delle ricusazioni non si sbriga nel valutare l’incompatibilità del giudice Pasini sarà comminata a Cassa di Risparmio.

Come a Carisp, anche se nessuno lo dice, potranno andare i 16 milioni e mezzo di euro confiscati ad Asset e ieri sbloccati perché come responsabile civile è stata assolta. Asset Banca era difesa dall’avvocato riminese Filippo Cocco.

 Ma la vittoria di Ercolani e Tabarrini e dei loro avvocati, tra i quali citiamo Pecorella, Diddi e Sirotti, è l’esclusione dei vertici Asset dall’associazione per delinquere e della reiterazione dei reati di riciclaggio. Qui, in questa esclusione, sta la loro grandissima vittoria!

La condanna, infatti che ne dicano i vari media, per verità riguarda soltanto la raccolta bancaria in Italia (e le altre banche sammarinesi sinceramente, a quei tempi, non raccoglievano in Italia?) , ritenuta abusiva perché Asset non sarebbe stata autorizzata (anche se, in verità, c’era l’autorizzazione da Bankitalia), e un caso di riciclaggio, dubbio, tra le decine contestati ma rivelatesi inesistenti.

La raccolta abusiva avrebbe l’aggravante transnazionale, contestazione che pure il Pubblico Ministero aveva abbandonato sin dalle prime battute del processo ma che è servita a dilatare i tempi della prescrizione del reato e per la condanna. Reato questo, anche con la farlocca aggravante transnazionale, che a dicembre andrà prescritto.

Forlì non poteva, dopo oltre 10 anni di processo, non condannare parte degli imputati in quanto vi sono state importanti reclusioni e notevolissimi danni sia alle persone che alla stessa Asset Banca. Così facendo non si potrà richiedere i danni.

In sostanza in secondo grado Ercolani e Tabarrini non potranno non vincere ed essere assolti perché a breve, pur con la dubbia aggravante transnazionale, l’abusivismo bancario andrà prescritto.

Stesso dicasi per l’unico caso di riciclaggio, di un certo Cappelli, che ha come reato presupposto l’evasione fiscale per un importo sotto la soglia della punibilità per quel reato (evasione fiscale di 80.000 euro circa quando la punibilità in penale è sopra i 100.000 euro/anno). Trattasi di reato amministrativo al limite.

E’ anche vero che lo stesso Cappelli è stato condannato in Italia per evasione fiscale ma non per i versamenti sammarinesi; in sostanza non c’è nessuna prova che il denaro che lo stesso Cappelli ha versato a San Marino derivi da evasione fiscale ed è stato provato che quel procedimento non c’entra nulla con i versamenti sammarinesi. I reati nel penale devono essere provati e non si possono condannare delle persone per ipotetici reati commessi ma non provati.

Per capirci se non può essere punibile il reato fiscale non può essere punito il reato derivato che è il riciclaggio. Anche in questo caso è molto probabile che si arrivi all’assoluzione.

Quindi mi dispiace molto per i perbenisti ed ipocriti con il sedere sporco, presenti anche in tante cariche politiche ed istituzionali di San Marino come in parte della stampa oramai piegata e che ha perso la sua naturale funzione di essere un vigile e serio controllore della democrazia, ma al secondo grado probabilmente Ercolani e Tabarrini, per i motivi che ho esposto, verranno assolti.

Per assurdo il processo Re Nero ha avuto più enfasi a San Marino che in Italia.

Le faide interne al nostro paese, derivate dall’avidità, dall’invidia del successo dell’altro e soprattutto dal fattore economico più che politico, ancora una volta hanno prevalso rispetto all’unione e alla difesa del paese dall’attacco esterno; proprio per questo motivo non vedo un gran futuro per questo paese. Proprio perché questa provincialità è tuttora esistente e dura a morire. Ed è la prima volta che lo scrivo, ma vedendo i tanti abusi anche recenti, ne sono sempre più convinto: la Repubblica di San Marino è destinata ad avere grandissimi problemi.

Marco Severini, direttore ed editore.