
La Procura della Federcalcio – apprende l’ANSA – sta notificando alle parti interessate la richiesta di revocazione per la sentenza definitiva della giustizia sportiva sull’inchiesta plusvalenze. La riapertura dell’indagine riguarda la Juve e altre squadre, ed e’ stata chiesta sulla base dell’articolo 63 del codice di giustizia sportiva.
Il processo sportivo riguardante l’inchiesta sulle plusvalenze si era concluso in primo grado lo scorso aprile con il proscioglimento per tutti i dirigenti e le società finite a giudizio davanti al Tribunale nazionale federale. Tra loro c’erano l’allora presidente della Juve, Andrea Agnelli, e il numero uno del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ma in tutto si trattava di 59 dirigenti undici club, di cui cinque di Serie A (Genoa, Sampdoria ed Empoli, oltre a Juve e Napoli).
A metà maggio, poi, la Corte d’appello federale aveva respinto il ricorso della Procura della Figc. Questa però, in seguito all’avviso di garanzia ad Andrea Agneli e altri dirigenti bianconeri, aveva chiesto alla Procura della Repubblica di Torino l’acquisizione di nuovi atti dell’inchiesta per valutare se vi erano per riaprire il processo.
“Solo in presenza di atti nuovi e ritenuti decisivi per la revisione della decisione definitiva pronunciata dalla Corte di appello federale”, il procuratore federala avrebbe potuto decidere di impugnare la sentenza. Cosa che e’ avvenuta oggi, a norma dell’articolo 63 del codice di giustizia sportiva. Nel frattempo, la procura guidata da Chine’, dopo le dimissioni del Cda bianconero, ha aperto un altro fascicolo sul capitolo dei contratti bianconeri, legato all’inchiesata della procura torinese.
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte