Accertati 5,5 milioni di ricavi non dichiarati al fisco e oltre un milione di Iva evasa.
Il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Terni ha contestato a una impresa con sede a Terni circa 5,5 milioni di ricavi non dichiarati al fisco e Iva evasa per circa 1,1 milione di euro.
Il presunto evasore L’impresa operante dai primi anni del 2000 a Terni nel settore del commercio di materiale elettronico, era gestita da una persona di Roma, subentrata nel corso degli ultimi anni ad alcuni ternani.
Carosello L’attività della guardia di finanza è nata da un duplice filone di indagine: da un lato l’esame di una serie di banche dati da cui risultava l’avvenuta cessione tra il 2008 e il 2009 a operatori con sede nella Repubblica di San Marino di merci dichiarate per un valore di circa 200 mila euro, con modalità che apparivano poco convincenti; dall’altro lato, il nominativo dell’impresa emergeva per aver avuto rapporti con aziende, sempre del Ternano, che erano state oggetto di precedenti indagini su consistenti frodi cosiddetti “carosello”. Un tipo di truffa ai danni dell’erario che passa anche attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e l’utilizzo di prestanomi nullatenenti che non versano l’imposta dovuta allo Stato.
Gli accertamenti L’attività dei finanzieri alla fine ha portato alla luce il fatto che numerose fatture emesse dall’impresa non erano state registrate, per un importo complessivo di oltre 5,5 milioni di euro, determinando così una consistente evasione d’imposta sia in materia di imposte sui redditi che di imposta sul valore aggiunto. Le fiamme gialle hanno segnalato anche violazioni penali nei confronti degli amministratori dell’epoca dell’impresa e avviato attività per il recupero dell’imposta evasa.