Le Aziende emiliano romagnole autorizzate a commercializzare “Prodotto di montagna” sono attualmente 100, localizzate soprattutto sul territorio appenninico di 4 province: Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna.
Per quanto riguarda le tipologie di alimenti, la maggior parte di essi appartengono alla filiera dei “prodotti ortofrutticoli e cereali”, freschi e trasformati – comprendono dunque anche composte, succhi e farine – e a quella del “latte e prodotti caseari”. Nell’ambito di quest’ultimo gruppo, rientrano i produttori di Parmigiano Reggiano, che sono stati tra i primi a utilizzare l’indicazione facoltativa di qualità e che con 39 aziende rappresentano ad oggi il “Prodotto di montagna” maggiormente commercializzato. Una posizione importante anche per la filiera dell’apicoltura, i cui prodotti, miele in primo luogo, rappresentano il 18% del totale.
L’elenco dei produttori pubblicato sul sito della Regione (pdf, 245.3 KB) viene aggiornato ogni sei mesi circa.
Ricordiamo che l’indicazione può essere utilizzata unicamente per descrivere i prodotti destinati al consumo umano elencati nell’allegato I del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea per i quali:
- sia le materie prime che gli alimenti per animali provengano essenzialmente da zone di montagna;
- nel caso dei prodotti trasformati, anche la trasformazione abbia luogo in zone di montagna.
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