Quota record di 805 profughi nel Riminese. Praticamente raddoppiati rispetto a un anno fa. «Un numero che cresce di continuo», rilevano dalla prefettura. Il grosso degli immigrati trova accoglienza nel comune capoluogo: oltre 500, mentre altri 58 fanno parte del ‘progetto Sprar’ (richiedenti asilo e rifugiati). Una discrepanza che non va giù al vicesindaco con delega alla Protezione sociale, Gloria Lisi: «Rimini continua ad accogliere profughi, ma gli altri comuni cosa fanno? Per quale motivo non c’è una distribuzione equilibrata nella provincia? Su un tema delicato come quello dei migranti ciascuno deve fare la propria parte. Invece restano pochi i comuni che li accolgono, con crescenti difficoltà». La Lisi lascia intendere che il ricorso – seppure ‘provvisorio’- a strutture alberghiere in maniera diretta da parte della prefettura, attraverso le onlus autorizzate a gestirli, crea crescente malumore: «Io stessa non ho notizie ufficiali su quanti profughi ci sono a Rimini». Il rischio è che alla fine la polveriera sociale esploda. Ci sono comuni importanti, in primis Riccione e Bellaria, che insieme accolgono una ventina di persone. E sono solo una decina, su ventisei, le municipalità che ospitano i migranti. «Da noi non ce ne sono e non ne vogliamo avere – attacca la sindaca di Montefiore, Vallì Cipriani –. A mio avviso hanno fatto bene gli abitanti di Gorino, nel Ferrarese, a respingerli. Basta col falso buonismo, basta con imposizioni dall’alto. Noi piccoli comuni ci facciamo in quattro per i nostri cittadini più poveri, italiani o stranieri che siano. Comincino a ospitare profughi prefettura, ex seminario, vescovado». «Se non inizia ad accoglierli anche Montefiore mi incateno», sbotta la Lisi.
Finita l’estate Cattolica ha accolto una cinquantina di profughi. Tra gli altri comuni che li accolgono ci sono Santarcangelo, Novafeltria, Poggio Torriana, Verucchio, Coriano. Di recente nel Riminese sono arrivate una dozzina di donne dall’Eritrea. Presenti alcuni piccoli nuclei famigliari, quasi tutti dalla Nigeria. Dalla giunta di Rimini l’ok al proseguimento dei progetti Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Sono 58 i profughi già inseriti nel progetto. Rimini si candida ad essere tra quelle realtà in regola «per accogliere i contributi ministeriali che, a livello meramente previsionale, dovrebbero portare a Rimini circa duecentomila euro. Risorse da impegna nel sociale, nella scuola e nel welfare». il Resto del Carlino
