È iniziato con l’incontro di questa mattina il confronto tra le Organizzazioni sindacali e la Segreteria di Stato per la Sanità sui due progetti di legge in materia pensionistica relativi al primo e al secondo pilastro. I progetti rappresentano basi di confronto che, in linea generale, sembrano cogliere la necessità di riposizionare l’intero sistema pensionistico e di proiettarlo verso un futuro di certezze e speranza, soprattutto per i giovani.
In ogni caso, per capire gli effetti che gli interventi ipotizzati potranno produrre nel tempo, occorre disporre dei dati attuariali – ancora non disponibili – riguardanti le proiezioni demografiche e occupazionali, nonché l’impatto delle ipotesi di riforma. In tal senso, l’impegno assunto dalla Segreteria di Stato è di trasmettere questi dati e di rivedersi entro la fine del mese. La CSU, dal canto suo, è impegnata ad approfondire i contenuti specifici dei due progetti di legge e a far pervenire per iscritto, nelle prossime settimane, le proprie osservazioni e proposte.
Circa il merito dei contenuti, sul primo pilastro sono state sollevate perplessità dalla CSU circa l’ipotesi di aumentare, in prospettiva, l’età pensionabile a 67 anni, dato che ancora non si è completato il percorso che porterà l’età pensionabile a 65 anni, e che – come prima detto – non sono disponibili i dati attuariali per verificare se si rende opportuno o meno assumere una simile misura.
Circa il secondo pilastro contributivo (previdenza complementare), questo viene inserito nel sistema pubblico. Tuttavia, occorre che lo Stato assicuri le massime garanzie di trasparenza, oculatezza e solvibilità nella gestione delle risorse economiche del fondo, che dovranno comunque essere investite nel sistema bancario-finanziario. In generale, rispetto al finanziamento del secondo pilastro, poiché la pensione è una forma di retribuzione differita nel tempo, la CSU ha chiesto un maggior coinvolgimento dei datori di lavoro, per realizzare una suddivisione più equa ed evoluta fra capitale e lavoro.
Ufficio Stampa