Progressi di San Marino nel combattere le discriminazioni razziali. Sds Ugolini: “Continuare a vigilare” (di David Oddone)

Il Comitato per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale (CERD) ha recentemente concluso la sua valutazione del rapporto iniziale di San Marino, evidenziando sia i progressi compiuti nel combattere le discriminazioni razziali, che le questioni ancora aperte da affrontare.

Il Titano ha mostrato impegno nel migliorare la situazione dei diritti umani all’interno del Paese, con particolare attenzione alla discriminazione razziale. San Marino ha recentemente ratificato la Convenzione sull’Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione Razziale nel 2002 e ha presentato il suo rapporto iniziale tramite la procedura semplificata di presentazione dei rapporti.

Durante il dialogo, gli esperti del CERD hanno elogiato il Titano per i progressi compiuti nella creazione di istituzioni nazionali per i diritti umani e per gli sforzi volti a sviluppare legislazioni che vietino la discriminazione basata sul colore della pelle e l’origine, nonché a prevenire i discorsi d’odio online. Tuttavia, sono state sollevate alcune preoccupazioni riguardo alla piena conformità della legislazione sammarinese con la Convenzione, in particolare per quanto riguarda la mancanza di disposizioni specifiche che vietino la discriminazione basata sul colore della pelle e l’origine.

La delegazione sammarinese ha risposto alle domande sollevate dagli esperti del CERD, fornendo dettagli sulle misure già adottate e sui piani futuri per migliorare ulteriormente la situazione dei diritti umani nel Paese. Ad esempio, è stata menzionata l’istituzione di un Garante dei Diritti Umani, il cui processo di creazione è attualmente in corso di valutazione da parte del governo e del Consiglio Grande e Generale.

Un altro punto discusso riguardava la discriminazione razziale nei confronti dei lavoratori stranieri, in particolare delle badanti provenienti da Romania, Ucraina e Moldavia. Gli esperti del CERD hanno sollevato preoccupazioni riguardo alle condizioni di lavoro precarie di questi lavoratori e alle misure adottate per proteggerli dalla discriminazione.

Inoltre, sono state sollevate questioni riguardanti la discriminazione basata sull’origine etnica nei settori dell’istruzione e della sanità. Gli esperti del CERD hanno chiesto chiarimenti sulle misure adottate dal governo sammarinese per garantire che non vi sia discriminazione nei confronti dei lavoratori stranieri, in particolare nel settore sanitario, dove alcune infermiere di nazionalità rumena hanno avuto i loro contratti terminati a causa di difficoltà linguistiche.

La delegazione ha assicurato al CERD che le raccomandazioni ricevute saranno prese in seria considerazione e che il Paese continuerà a lavorare per migliorare la situazione dei diritti umani e combattere la discriminazione razziale.

Un ulteriore tassello, un passo significativo verso il miglioramento della situazione dei diritti umani sul Monte. È necessario tuttavia rimboccarsi le maniche per addivenire quanto prima ad una piena conformità con la Convenzione sull’Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione.

Così il Segretario alla Giustizia Massimo Ugolini: “E’ importante continuare a vigilare al fine di garantire che le dichiarazioni di intenti si traducano effettivamente in azioni concrete. Sebbene sia positivo riconoscere i progressi compiuti, è altrettanto importante impegnarsi attivamente nel perseguire l’obiettivo di eliminare completamente le discriminazioni. È certamente importante affrontare le questioni sollevate dal CERD, al fine di garantire che a San Marino tutti possano effettivamente godere dei propri diritti umani senza subire discriminazioni di alcun genere. In questa prospettiva, il Consiglio Grande e Generale ha approvato l’Istanza d’Arengo per l’istituzione della figura del Garante Nazionale dei Diritti Umani, impegnando così il Congresso di Stato ad adottare le misure conseguenti”.

 

David Oddone

(La Serenissima)