Progressismo e identità politica, basta con gli ossimori! Servono idee e azione per il paese

Leggo ripetute dichiarazioni piuttosto strane come: “Socialismo liberale”; “Conservatorismo riformista”; “Comunismo democratico”; “La continuità nel cambiamento”; “Non esistono più destra e sinistra”. Sono vuoti slogan, orribili ossimori, chiacchiere penose, per ingannare il cittadino e che non affrontano alcun problema del Paese. E’ un modo subdolo per far virare il convoglio politico sempre più a destra e per mantenere lo status quo funzionale alla conservazione. In questa situazione molto critica e confusa, si apre una prateria per una iniziativa progressista che avvii la costruzione di un soggetto politico democratico, popolare, riformista, radicato nella realtà del Paese, portatore di una cultura articolata su varie sensibilità. Un partito che parli all’imprenditore sociale e all’operaio cooperante, ai funzionari pubblici che operano per il bene comune e ai manager che fanno crescere le attività produttive. Insomma, una comunità politica aperta e allargata che chiede diritti, propugna doveri, sostiene la coesione sociale, la crescita economica, la piena occupazione, la buona amministrazione. Un partito con cultura di governo che assume la responsabilità di guidare il Paese e di gestire un progetto di medio e lungo termine. Un partito capace di formare nuovi dirigenti e nuovi protagonisti della vita pubblica, di intervenire sulla realtà per cambiarla in base ai valori in cui crede. E’ evidente che i progressisti non possono fare a meno di offrire ai cittadini una cultura politica sul piano sociale in quanto diversamente rimangono subalterni alla DC e marginali nel quadro politico generale. Per riprendere il loro ruolo, devono valorizzare le competenze, la cultura, la passione, ma anche stringere i collegamenti con i corpi intermedi, in particolare con i sindacati e con le categorie economiche e professionali. Non vanno trascurate le associazioni che vogliono promuovere il dibattito pubblico sui temi sociali di interesse generale.