PROROGA BLOCCO CIS: DOSSIER TITOLI DEI CLIENTI NEL DIMENTICATOIO. O FORSE NO… dell’Avv. Achille Campagna
Per chi sperava che qualcosa si sarebbe mosso è andata male anche questa volta.
Con l’ennesima proroga del blocco su Banca CIS, nonostante siano passati ormai svariati mesi dall’inizio del commissariamento, chi detiene i suoi investimenti in strumenti finanziari (obbligazioni, azioni quotate in borsa, titoli) non emessi dalla banca, continua ad essere trattato – ingiustificatamente – come il cliente che invece ha investito nei suoi prodotti finanziari.
Si legge sul sito di Banca Centrale che la sospensione è stata prorogata sino al 21 luglio e continua ad interessare anche gli strumenti finanziari.
Ma perché questi titoli non vengono restituiti?
Va detto che essi non costituiscono una passività per la banca, che deve solo custodirli in regime di risparmio amministrato – incassando ad esempio le cedole per conto del cliente – in altre parole, non è il CIS che li deve rimborsare ma l’emittente!
E chi ha scelto di tenere i suoi investimenti in deposito presso Banca CIS, non ha scelto di investire in Banca CIS e assumersi così il rischio del suo eventuale default.
Di certo quei titoli saranno molto graditi a chi un giorno comprerà la banca o i suoi “pezzi”, poiché si ritroverà masse in gestione, che in buona parte rimarranno, e che genereranno lautissime commissioni, e di qui il conflitto di interessi, per così dire “di sistema”: se i titoli vengono oggi restituiti ovviamente la Banca è meno appetibile.
Ma i sacrifici imposti a chi oggi di quei titoli ha bisogno, per sostenere la sua famiglia o finanziare la sua azienda, qualcuno li ripagherà mai?
Avv. Achille Campagna