Protesta contro i tagli di Renzi, indagato il sindaco di Montefiore

montefiore-17Aveva protestato contro i tagli inflitti dal governo Renzi ai piccoli Comuni come Montefiore dove è sindaco, chiudendo ‘solo simbolicamente’, come ci tiene a precisare, le porte del s municipio. Da pochissime ore Vallì Cipriani, alla guida di Montefiore da sette anni, si ritrova però indagata dalla Procura di Rimini per ‘interruzione di pubblico di servizio’ per aver aderito, insieme ad altri 563 sindaci, alla protesta contro il Governo, indetta il due ottobre scorso. Ma, fatto ancora più paradossale, Vallì Cipriani è l’unica indagata, in tutta Italia, su 564 primi cittadini.

«Non ci potevo credere-dichiara Vallì Cipriani nello studio dei suoi due avvocati, Massimiliano Forlani ed Umberto De Gregorio ai quali si è immediatamente rivolta– quando mi è arrivata la comunicazione che ero sotto inchiesta, per giunta l’unica in Italia. E solo perchè avevo aderito ad una manifestazione di protesta contro i tagli, previsti dalla manovra del Governo Renzi, nei confronti dei Comuni con meno di 5mila abitanti».

Ma che cosa è accaduto quel due ottobre 2015?

«Bisogna tornare indietro di qualche giorno–spiega il primo cittadino–Ero stata contattata dall’Anpci (Associazione nazionale piccoli comuni), dall’Associazione Monyi Dauni e Monti Dimenticati per questa manifestazione, a livello nazionale ed avevo dato subito la mia disponibilità. Il martedì mattina ho subito chiesto al segretario comunale di aderire a questa forma di protesta. Così abbiamo seguito tutto il protocollo ed ho firmato il decreto sindacale che è stato affisso già il 30 settembre»

Non avete però comunicato la decisione alla Prefettura?

«Non c’è alcun obbligo, in più il Comune era funzionante. Tutti i dipendenti hanno lavorato»

Il Comune non era chiuso allora?

«Assolutamente no, era chiuso solo simbolicamente il portone, ma tutti hanno lavorato, come sempre ed insieme ai miei avvocati, lo dimostreremo»

Qualcuno si è rivolto a voi quel giorno?

«Una sola persona ha bussato ed io stessa sono scesa a parlargli. Tutto era nella norma. Non c’è stata nessuna emergenza. E poi sul foglio affisso c’era il numero in caso di necessità».

Lei adesso sarà interrogata?

«Sì, mercoledì pomeriggio alle 15 comparirò davanti ai carabinieri di Riccione»

Lei non sa chi l’abbia denunciata?

«No, ma sono molto curiosa di saperlo. Una volta che sarà chiarito tutto, i miei legali De Gregorio e Forlani penseranno loro a come tutelare il mio nome»

A suo avviso, dunque è solo una manovra politica?

«Ne sono certa, non ho dubbi in proposito».

Il Resto del Carlino