Provincia Sassari senza fondi, prima tranche aiuti non basta

(ANSA) – SASSARI, 02 DIC – Prima la denuncia pubblica sul
rischio di bloccare le manutenzioni di scuole e strade per
mancanza di fondi, poi le rassicurazioni del Governo, ora una
prima tranche di risorse. Ma queste – fa sapere oggi la
Provincia di Sassari – non bastano a coprire i rincari dovuti
agli aumenti del gasolio per far funzionare gli impianti di
riscaldamento nelle scuole del territorio.
    La situazione negli istituti del nord Sardegna era stata
illustrata in una lettera inviata dall’amministratore
straordinario dell’ente provinciale, Pietro Fois, alla premier
Meloni. Ora, però, arriva una prima buona notizia: i ristori
contenuti nel decreto aiuti di aprile stanno arrivando nelle
casse provinciali. E grazie anche alle risorse recuperate nel
bilancio provinciale, la provincia rassicura i dirigenti
scolastici in merito alla copertura totale delle spese di
energia gas e gasolio, sostenute dagli istituti nell’arco del
2022. “I ristori ministeriali ammontano a circa 800 mila euro, di cui
500 già pervenuti nelle casse provinciali, arrivati in tre
tranche, ma si attendono gli altri 290 mila euro che dovrebbero
essere disponibili entro quest’anno – spiega la Provincia in una
nota – In merito alla normativa sul caro bollette,
l’amministrazione provinciale mette però in luce una clamorosa
criticità: se è vero che sono previsti ristori per compensare il
caro energia elettrica e gas, nella stessa norma non si fa
riferimento al gasolio, che, nel caso delle scuole sarde,
costituisce circa l’80% del costo totale delle bollette. Quindi
se i ristori bastano per tamponare gli aumenti del gas, non sono
sufficienti a coprire l’incremento maggiore dovuto all’aumento
del gasolio. La copertura totale delle spese è avvenuta, come
accennato sopra, grazie ad uno sforzo dell’amministrazione che
ammonta a 600 mila euro; risorse che gli uffici hanno reperito
con fatica, mettendo ulteriormente in ginocchio le casse
provinciali”.
    La Provincia garantirà la copertura delle spese, ma specifica
che la normativa di riferimento sugli aiuti del caro energia “va
adeguata alla realtà scolastica regionale che utilizza quasi
esclusivamente il gasolio per riscaldare i plessi”. (ANSA).
   


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