Rimini. Pubblica il suo necrologio: «Mi davano per morto». Ex militare dell’Aeronautica tappezza Riccione e Misano con i manifesti funebri

funerale-Frigerio-5Non sono ancora venuto a mancare. Gli amici dottori mi dicono che devo morire, ma non sanno quando… Questa è una prova per vedermi morto da vivo! Se qualcuno si spaventa, è certo che mi vuole bene». Autore del singolare epitaffio, apparso ieri mattina nelle bacheche dei necrologi di Riccione e Misano, è Giovanni Salvadori, che sul manifesto ha riportato la data della sua nascita: 20 dicembre 1941, seguito da un punto interrogativo per quanto riguarda il giorno e l’anno della sua scomparsa. Una goliardata che ha lasciato a bocca aperta centinaia di persone. Salvadori è molto noto, soprattutto per i suoi viaggi di beneficenza nei conventi delle suore di Madre Teresa di Calcutta, sparsi in tutto il mondo. 

A spiegare la ‘goliardata’ è lo stesso Salvadori che non nasconde di aver provato un certo brivido, quando è andato a ritirare il manifesto in tipografia. «Sono un tipo un po’ eclettico — premette — spesso mi piace fare quello che penso. Quest’idea mi è venuta in seguito a dei problemi di salute. Qualche mese fa mi sono sottoposto a un accertamento, in seguito al quale mi sono state diagnosticate delle macchie su una parte di polmone. Ho ripetuto l’esame un mese dopo, e purtroppo, ancora una volta nella parte sinistra sono state confermate le stesse macchie. Mi sono rivolto a diversi medici e loro di fronte al referto allargavano le braccia». Sembrava non ci fosse niente da fare. «Ho cominciato a pensare al tumore, mi sono sottoposto anche a una lunga cura con antibiotici — prosegue Salvadori — Una Tac ha confermato le radiografie. Così mi sono rivolto a uno specialista, che comunque mi ha rassicurato. Mi ha detto: non ti spaventare, aspettiamo tre mesi, ripetiamo l’accertamento, poi facciamo una biopsia».
SALVADORI racconta che nel frattempo è andato a fare un altro viaggio dalle suore, questa volta in Umbria. «Ho chiesto alle sorelle di pregare per la mia salute e loro hanno segnato la data di altro mio esame sulla lavagna. Con grande sorpresa, nel ritirare il referto della seconda Tac ho constatato che era sparito tutto. Ho ringraziato le suore per la preghiera. Tre esami con lo stesso esito e poi di colpo tutto sparito, sembrava una grazia. In quel periodo ho pensato a tante cose sugli ultimi miei giorni. Così ho pensato al manifesto per vedere le reazioni di chi mi conosce. Diversi amici allarmati, mi hanno chiamato a casa e questo mi ha fatto tanto piacere». Il Resto del Carlino