Pugilato: dal pronto soccorso al ring,Pamela sogna Las Vegas

(ANSA) – BOLOGNA, 01 FEB – Dal Pronto soccorso dell’Ospedale
Maggiore di Bologna, e prima ancora da quello dell’ospedale di
Sassuolo, alla vittoria sul ring, con il trionfo nei Campionati
italiani Elite di pugilato, nella categoria dei 64 chili. Un
successo che Pamela Malvina Noutcho Sawa, nata in Camerun 28
anni fa, ha conquistato con impegno “dedizione, determinazione e
tanto allenamento”.
    Arrivata a Perugia con la famiglia quando aveva 8 anni, a 18
si è trasferita a Bologna per l’Università. Pugile
dell’Associazione sportiva dilettantistica Bolognina Boxe,
racconta all’ANSA di avere conosciuto questo sport “per caso,
nel 2015, durante il tirocinio al centro Beltrame che accoglie
persone senza fissa dimora. A disposizione c’è anche una
palestra. Avevano organizzato un corso di boxe: mi hanno
invitato a provare e non mi sono più fermata”.
    Nonostante le restrizioni imposte dal coronavirus, che ha
vissuto anche sul lavoro in ospedale, Noutcho Sawa ha continuato
gli allenamenti anche da remoto. “Per essere infermiera e fare
pugilato – spiega – servono le stesse cose: concentrazione,
coraggio ed essere pronti ad affrontare, ogni volta, un
avversario diverso, trovando soluzioni per fare stare meglio il
paziente o vincere un match. Il mio sogno? Ne scherzo sempre con
il mio allenatore: arrivare a Las Vegas e combattere sul ring
dove si sono sfidati i grandi campioni”.
    “I giovani rappresentano il futuro e Pamela, infermiera
28enne, ne è l’esempio. Siamo orgogliosi della sua tenacia che
rappresenta un valore tanto sul ring quanto nelle corsie
dell’ospedale”, ha commentato il presidente dell’Ordine degli
infermieri di Bologna Pietro Giurdanella. (ANSA).
   


Fonte originale: Leggi ora la fonte