Pugilato: D’Ambrosi, fuori dai Giochi? E’ una iattura

(ANSA) – ROMA, 10 DIC – “Il pugilato fuori dalle Olimpiadi
sarebbe veramente una iattura, una cosa che non esiste e solo a
pensarla mi viene la pelle d’oca”. Lo dice il presidente della
federazione pugilistica italiana (Fpi), Flavio D’Ambrosi,
commentando la decisione del Cio di togliere il pugilato,
presente nelle Olimpiadi moderne dal 1904, dalla lista dei “core sport” dei Giochi, ovvero di quelle discipline che hanno
la certezza di far parte del programma.
    Succederà dopo Parigi 2024, a meno che nel 2023 , e in vista
di LA 2028, il pugilato (così come sollevamento pesi e
pentathlon moderno) non dimostri di aver ottemperato a tutte le
richieste del Cio, nello specifico dell’Aiba dotandosi di
maggior credibilità di giudizio e trasparenza anche in campo
finanziario. In tal caso potrebbe tornare come disciplina scelta
per quell’edizione dagli organizzatori.
    D’Ambrosi per undici anni ha fatto l’arbitro e quindi ha
particolare competenza per spiegare cosa sta succedendo e cosa
chieda il Comitato olimpico all’ente che governa (ma a Tokyo
2020 era stato commissario dal Cio stesso) la boxe olimpica,
spesso teatro di verdetti a dir poco discutibili e di episodi di
corruzione che, in occasione di Rio 2016, hanno costretto a
interventi di ‘pulizia’ ed epurazioni a Giochi in corso.
    “L’errore fisiologico di un giudice ci sarà sempre, non potrà
mai essere azzerato – dice D’Ambrosi -, soprattutto in uno sport
come il nostro in cui non si misura la performance, come invece
accade ad esempio nell’atletica. Noi ci stiamo attrezzando con
la tecnologia: il calcio lo ha fatto con la Var, noi con la
revisione dei verdetti. In ogni caso, non si deve superare il
limite della tollerabilità, come a Rio dove è stato fatto un
disastro”. “Io sono ottimista di natura – aggiunge il presidente
della Fpi – e quindi spero e credo che l’Aiba si adegui alle
richieste del Cio la cui decisione era nell’aria. Erano anni
che, da Losanna, indicavano all’Aiba i processi di trasparenza
da seguire e ci voleva, da parte del Cio, un segnale forte.
    Qualche risposta c’è già, si sta adottando una nuova procedura
di giudizio arbitrale per evitare gli errori palesi. Solo così
la boxe si salverà dall’esclusione dai Giochi”. (ANSA).
   


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