
(ANSA) – ROMA, 28 GEN – Dentro e fuori dal ring vince chi
resta e, colpo dopo colpo, prova a realizzare il suo sogno.
L’umanità del quartiere contrapposta alla violenza della
malavita, la voglia di farcela, di amare, che va oltre
l’identità, ed il senso del rispetto per l’avversario come per
sé stessi. Tutto ruota intorno ad un paio di guantoni, strumento
di rinascita che nel film “Ghiaccio”, ambientato alla fine degli
anni ’90 nel quartiere romano del Quarticciolo, racconta la boxe
come metafora e filosofia di vita. Un match di linguaggi, quello
poetico del cantautore Fabrizio Moro e quello creativo dello
sceneggiatore e regista Alessio De Leonardis, che hanno scritto
e diretto la loro prima opera cinematografica attraverso una
ricerca strategica della credibilità del ring che, fin dal
soggetto, ha suscitato emozioni ed empatia nell’ambiente
pugilistico.
La Federazione Pugilistica Italiana ha sposato subito il
progetto diventando partner, congiuntamente al suo advisor
Artmediasport e al Comitato Regionale Lazio FPI. “Ghiaccio” è
prodotto da Francesca Verdini, in collaborazione con Vision
Distribution, con Sky e con Rti, in associazione con
l’Università Telematica San Raffaele Roma e distribuito da
Vision Distribution. Una sinergia valorizzata dal sostegno del
Coni e di Sport e Salute e incentrata sulla condivisione di
tutte le risorse utili, a cominciare dalle location per le
riprese come il PalaSantoro, palazzetto cogestito da Fpi e
Fiamme Oro, e la Palestra Popolare del Quarticciolo, punto di
riferimento per i giovani. Interpretato da Vinicio Marchioni e
Giacomo Ferrara, “Ghiaccio” uscirà nelle sale cinematografiche
italiane il 7, 8 e 9 febbraio. E sul grande schermo brilleranno
anche due ‘special boxing guest’ Giovanni De Carolis, ex
campione del mondo Wba dei pesi supermedi e Domenico Valentino,
azzurro olimpico e poi, da pro, campione italiano dei pesi
leggeri. (ANSA).
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