Pugilato: McLaren, corruzione è continuata anche dopo Rio

(ANSA) – ROMA, 11 DIC – Arrivano nuove rivelazioni dal
rapporto Richard McLaren, l’avvocato canadese ‘cacciatore’ di
dopati che ora sta indagando sulla corruzione nell’Aiba e nel
mondo della boxe olimpica, e che forse spiegano la decisione del
Cio di escludere la ‘nobile arte’ dal programma fisso dei
Giochi, a partire da Los Angeles 2028.
    Secondo quanto emerso, la corruzione in seno all’Aiba sarebbe
continuata anche dopo gli scandali di Rio 2016, quando una
trentina di giudici e arbitri furono mandati a casa ad Olimpiade
in corso. Infatti nella terza fase nel rapporto viene spiegato
che “la manipolazione degli incontri che è esistita, ha
continuato a ‘fiorire’ dal 2016 al 2021, ed è stata più ad hoc e
meno centralizzata di quella presente a Rio”. ‘Deus ex machina’
sarebbe stato l’ex direttore esecutivo dell’Aiba, Karim Bouzidi,
il francese già al centro degli scandali ai Giochi carioca e
costretto a alle dimissioni. Ma “l’inganno è continuato per
molto tempo dopo che è stato licenziato perché la ‘porta
girevole’ del top management dell’Aiba ha fornito l’ambiente in
cui la corruzione e la manipolazione potrebbero continuare con
intensità simile a quella di Rio. La manipolazione dei match
esistita dal 2016 al 2021 è stata più ad hoc e meno
centralizzata di quella di Rio”.
    Vengono poi menzionati accordi tra un giudice e un arbitro
dell’Azerbaigian e le pressioni che avrebbero esercitato su loro
colleghi e ci si riferisce anche ad una presunta “cricca russa”.
    Sono quindi messi in dubbio i risultati di alcuni incontri dei
Mondiali del 2017 ad Amburgo e di quelli giovanili che sarebbero
stati alterati anche per favorire gruppi di scommettitori.
    (ANSA).
   


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