Pugilato: Oliva, non esiste l’Olimpiade senza di noi

(ANSA) – ROMA, 10 DIC – “Non esiste l’Olimpiade senza il
pugilato, è assurdo solo pensarlo”. Così Patrizio Oliva, oro ai
Giochi di Mosca 1980 e poi campione del mondo dei superleggeri
tra i professionisti, commenta la decisione del Cio di escludere
la ‘nobile arte’, a partire da Los Angeles 2028, dalla lista
delle discipline che hanno un posto assicurato nel programma dei
Giochi.
    “La decisione era un po’ nell’aria – dice ancora Oliva, che è
stato anche, in due Olimpiadi, ct della Nazionale -, perché la
boxe da tempo era tenuta sott’occhio dal Cio. Troppi errori sono
stati commessi in passato, l’Aiba era nell’occhio del ciclone al
punto che a Rio 2016 hanno mandato a casa 36 fra giudici e
arbitri. Ma spero che la stessa Aiba riesca a rimediare, e a
fare in modo di non spegnere il sogno dei ragazzi e ragazze del
nostro sport che sognano di andare alle Olimpiadi. Come dice il
presidente della federazione italiana Flavio D’Ambrosi, dobbiamo
ricostruire il palazzo della boxe”.
    Intanto però anche a Tokyo, nelle finali, c’è stato un paio di
decisioni discutibili che hanno premiato pugili di casa. “Io
credo che sia dipeso dal fatto- commenta l’olimpionico di Mosca
– che essendo stati mandati definitivamente a casa tanti giudici
quelli presenti in Giappone fossero a corto di esperienza”. E
qualche problema c’è anche adesso visto che, per Oliva, “agli
ultimi Mondiali Abbes Mouhiidine (azzurro argento nei 92 kg ndr)
è stato derubato perché in finale aveva vinto”. “Ma da quei
Mondiali siamo usciti a testa alta – aggiunge – e il pugilato
italiano, donne comprese, fa ben sperare per il futuro”.
    Confidando anche, viene da aggiungere, in una riammissione ai
Giochi. (ANSA).
   


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