Sono continuati tutta la notte i lavori sui resti dei due treni: all’opera ci sono una cinquantina di vigili del fuoco che hanno continuato a tagliare e spostare le lamiere contorte. Una cinquantina i feriti mentre stamattina cominceranno le operazioni di riconoscimento delle salme
È salito a 27 il numero delle vittime dell‘incidente ferroviario avvenuto ieri tra Corato e Andria, in Puglia. Verso le ore 11 del 12 luglio, infatti, due treni delle Ferrovie Nord Barese si sono scontrati frontalmente in un tratto a binario unico: violentissimo l’impatto con il numero dei morti che ha cominciato a salire fin dai primi momenti successivi allo scontro. Ieri a tarda sera era stata estratta la scatola nera di uno dei due mezzi, fondamentale per il proseguo delle indagini: la procura di Trani, infatti, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo, fino al momento senza indagati.
Sono continuati tutta la notte, invece i lavori sui resti dei due treni: all’opera ci sono una cinquantina di vigili del fuoco che, insieme agli altri soccorritori, hanno continuato a tagliare e spostare le lamiere contorte dei due convogli alla ricerca di eventuali dispersi. “Stiamo demolendo progressivamente i pezzi delle carrozze più incidentate, poi procederemo alla rimozione dei resti. Opereremo in questa maniera, anche con l’aiuto delle unità cinofile, fino a quando non potremo escludere la presenza di altre persone”, spiega il comandante dei vigili del fuoco di Bari Curzio.
Dal Dipartimento della Protezione Civile, fanno sapere che il numero ufficiale delle vittime resta comunque quello comunicato nella tarda serata di ieri: 27 morti accertati e almeno 50 feriti ancora ricoverati negli ospedali pugliesi, di cui una decina in gravi condizioni. Nella mattina del 13 luglio, inizierà al Policlinico di Bari il lavoro per il riconoscimento delle salme: un’operazione molto complessa viste le condizioni di molti dei corpi recuperati. Ieri la prima vittima identificata era statp Fulvio Schinzari, 59 anni, funzionario di polizia, che tornava al lavoro dopo le ferie.
Ieri pomeriggio, Ferrotramviaria, la società che gestisce la linea dove è andato in onda lo scontro, ha dichiarato che si sospetta che i due convogli viaggiassero a una velocità tra i 100 e i 110 chilometri orari: secondo i media locali, in ogni caso, l’incidente si sarebbe verificato a causa di un errore umano. In pratica uno dei due convogli sarebbe partito in anticipo dalla stazione di provenienza: nella tratta, infatti, è in uso il sistema obsoleto del blocco telefonico, come dire che il via libera ai treni è dato da una comunicazione attraverso telefono tra gli operatori delle varie stazioni. Secondo il Corriere del Mezzogiorno, invece, ci sarebbe stato un guasto dei sistemi che regolano le coincidenze.
Già ieri, il ministro dei Trasporti Graziano Delrio aveva annunciato una commissione d’indagine ministeriale per decifrare le cause dell’incidente, dichiarazioni in linea con quelle del premier Matteo Renzi, arrivato sul posto ieri serper assicurare che “non ci fermeremo finché non chiariremo cosa è accaduto”.
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