«RITENGO che questo provvedimento sia il punto finale, l’ endstate si dice in gergo militare, di un percorso che assume la connotazione di vessazione e demansionamento». Parola di Gregorio De Falco, comandante della Capitaneria di Livorno, protagonista della notte della Concordia quando intimò a Schettino di tornare a bordo, nel corso dell’audizione al Senato in commissione Lavori pubblici, voluta dal senatore del Pd Marco Filippi, richiesta sostenuta dal senatore di Forza Italia Altero Matteoli. Il provvedimento di trasferimento che lo riguarda ha dei «motivi» che «non conosco e non mi era stato anticipato. Questo mi pone in una condizione lavorativa in cui il mio apporto viene meno. Quello studio è la segreteria dell’ammiraglio». «Da ragazzo ha ricordato ho fatto anche questo. Però se l’amministrativo viene chiuso in una stanza e i suoi atti non hanno rilievo, allora non lavora più. Non è un avvicendamento, chi mi sostituisce è molto più anziano di me, gli do del lei, non è un ragazzo più giovane che deve essere valutato». VISTA la complessità della vicenda si è deciso che ci sarà la prossima settimana una seconda audizione nella quale il comandante generale della Capitanerie di Porto-Guardia Costiera ammiraglio Felicio Angrisano dovrà rispondere alle domande dei senatori. «Dopo 20 anni di servizio essere pagato per nulla non mi va dice De Falco . Dopo la notte della Concordia e dopo la telefonata a Schettino sono stato oggetto di vessazioni e di disapprovazioni da parte di un mio superiore». Lasciare la Capitaneria? «Valuto qualunque ipotesi ha risposto al momento è astratta ma può trovare concretezza nel momento in cui questo lavoro per me non dovesse avere più alcun significato». PAROLE PESANTI come un macigno, lo sfogo amaro di un militare la cui voce, via radio, in quella notte maledetta, lo ha fatto diventare il simbolo della coscienza nazionale. Dall’altra la tesi del comando generale delle Capitanerie di Porto, il comandante generale ammiraglio Felicio Angrisano ha spiegato che il trasferimento del comandante De Falco rientra nelle ordinarie dinamiche di impiego degli ufficiali delle capitanerie di Porto e risponde alla migliore organizzazione funzionale proprio della direzione marittima.
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