‘‘E quando finiranno i pochi sparuti uomini e donne, innamorati della vita, i ‘Piero’, quei furbi si mangeranno fra loro’.
La connivenza si fa anche con i silenzi. La verità delle cose e la realtà dei fatti, per farli emergere, occorre avere
‘tanto coraggio, troppo coraggio’ per andare contro chi sostiene tesi campate per aria per puro interesse personale.
Molti, troppi, mentono sapendo di mentire anche ai più alti livelli istituzionali. Ma qual è la verità ‘vera’?
Quella della documentazione. Non certo quella delle interpretazioni false, delle forzature a beneficio dei soliti.
Per tanti, troppi, è scomoda, comporta rinunciare a qualcosa che è semplicemente il proprio orticello. E quando pensi che ciò sia umano, lì incominci a perdere il senso delle cose. Chi è disposto a fare la battaglia?
Pochi. Quasi nessuno. Solo quando può servire per abbattere il presunto nemico di turno, in un’alternanza di potere dove gli interessi hanno lo stesso denominatore. L’Ego e il denaro.
Siamo arrivati ad una pericolosa deriva. Certi poteri non è detto che non muoiano mai. Sono certamente trasversali. Si può essere autonomi da certi ambienti in un piccolo Stato? Quasi impossibile. Non si capiscono certi comportamen ti ma se li analizzi portano allo stesso risultato: alla non libertà di pensiero. Nella mia vita,
soprattutto professionale mi è capitato di tutto, compreso il carcere. Vittima di ignoranza, malafede e potere. Iconizzata ad un certo tipo di attività, vittima dello spicciolo opportunismo del momento questi aspetti non fanno altro che mettere in luce quello che è il vero ‘riciclaggio’: quello delle persone. La famosa rivolta dei mediocri. Opportunisti che spaccano i cristalli e poi arrivano sul posto a dire ‘cosa è successo?’ Il futuro non è il loro.
Anche nei piccoli Stati come San Marino. Qualcuno attacca per difendersi e attacca talmente bene che sembra la vittima.
Il rispetto, il riguardo, l’umanità rallenta il buono a scapito del cattivo.
Non posso mai di menticare ‘la guerra di Piero’ il famoso brano di Fabrizio De André, non un brano ma un capolavoro. Faccio sempre fatica ad ascoltarla, un concetto di vita difficile da trasmettere ai nostri figli che per difenderli, proteggerli per gli stessi con tenuti del brano, li mandiamo all’estero, fuori da queste miserie sammarinesi.
Ma non si molla di un centimetro, troppo facile. Gli attacchi per difendersi non attecchiscono. L’opportunista, riciclatore di sé stesso, servo del potere ben conosciuto, è destinato a soccombere perché arriverà un opportunista più potente di lui e il nostro verrà sacrificato perché non più utile.
E quando finiranno i pochi sparuti uomini e donne, innamorati della vita, i ‘Piero’, quei furbi si mangeranno fra loro..(continua)
Barbara Tabarrini