
Prima il manichino a testa in giù a Bologna, ora il carnevale con omicidio. Giorgia Meloni continua a essere al centro dell’attenzione dei centri social, che non perdono occasione per prendere di mira il presidente del Consiglio con iniziative discutibili e, come accaduto a Bologna, violente. Come segnalato da Libero, l’ultimo episodio si è verificato a Parma, nel centro sociale ArtLab, molto attivo e noto in Emilia. L’appuntamento per tutti era per ieri, 18 febbraio, nella sede occupata del centro sociale, che ha pubblicizzato, senza remora alcuna, l’evento con una locandina pubblicata sui social-network.
Colori vividi e due protagonisti d’eccezione campeggiano sul manifesto: sono Angela Lansbury e uno dei pupazzi dei Muppet, che vengono fatti parlare tra loro in un dialogo surreale. L’attrice, nota detective televisiva conosciuta come “Signora in giallo”, si rivolge al pupazzo e dice: “Sono qui per risolvere il delitto Meloni“. Il Muppet replica: “Ma non c’è stato alcun delitto Meloni“. Caustica la risposta dell’attrice: “Ah peccato“. Qualcuno magari dirà che si tratta di black humor, qualcun altro azzarderà una difesa in nome della satira. Ma in questa locandina ciò che emerge è solamente il cattivo gusto dei soliti noti coccolati dall’opposizione di governo.
Sono quelli che manifestano contro il 41-bis, che solidarizzano con Alfredo Cospito, che sostengono la lotta contro l’ergastolo ostativo, che chiedono la libertà di tutti. Strizzano l’occhio ai gruppi anarchici e alla disobbedienza, alle occupazioni e a tutto ciò che non è legge. Nella didascalia della locandina di carnevale, dopo i post che inneggiano a Cospito, si legge: “Qualcuno ha ucciso IL presidente del Consiglio. Solo Angela Lansbury aka la Signora in Giallo potrà risolvere il delitto Meloni. E mentre scattano le indagini, direttamente dal metaverso, cosa c’è di meglio della classica, ma sempre fresca ‘trash di carnevale’“.
Il buon senso non è evidentemente di casa da quelle parti, ma questa non è una novità. La didascalia che ha accompagnato la pubblicazione della locandina, poi, continua così: Ritroviamoci tuttx insieme in festa per fare un bel falò di questo mondo di merda e suonare la nostra musica una volta ogni tanto!“. Immancabili le x, utilizzate al posto degli asterischi, della schwa e di tutte quelle trovate pseudo gender. Ed ecco l’esplicita richiesta: “No nazi – No machi – No razzisti – No sbirri“.
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