Che dire di questo Paese incantato, che nell’immaginario collettivo si colloca a metà strada fra realtà effettiva e leggenda? Parlarne in termini positivi è naturale, ma occorre far attenzione a non scivolare nell’oleografia da cartolina, perché gli elementi ci sarebbero tutti: le dimensioni minuscole (è il terzo stato più piccolo d’Europa, dopo la Città del Vaticano e il Principato di Monaco), l’indiscutibile bellezza e la storia secolare (è stato inserito fra i siti patrimoni dell’umanità dell’Unesco), la scrupolosa attenzione per i principi di libertà che ha generato un sistema istituzionale in cui i Capi di Stato sono due, abbinati – proprio per evitare il rischio che da incarichi di autorità possano derivare poteri personali – e la loro permanenza al vertice dello stato dura solo sei mesi. Uno di questi “Capitani Reggenti”, nel semestre 1º ottobre 2012 – 1º aprile 2013, è statoTeodoro Lonfernini, che ha retto le sorti della Repubblica assieme a Denise Bronzetti. Attualmente, Lonfernini è “Segretario di Stato per il Turismo” – attività fondamentale per l’economia di San Marino – e ha deleghe per lo Sport, le Politiche Giovanili e i Rapporti con l’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi (AASS). A lui, Qualitytravel ha chiesto quali sono i tratti caratterizzanti della strategia turistica di San Marino per valorizzare la sua offerta agli occhi del turismo leisure e quali, invece, quelli destinati ai Mice buyer, corporate e associativi.
Abbiamo applicato politiche diverse sui due mercati. Per attrarre turisti di lungo raggio servono soprattutto accordi specifici di carattere istituzionale e internazionale come quello siglato con la Cina nell’aprile 2015 o con la Lituania a fine maggio. Per il Mice, occorre tenere a mente che siamo un paese piccolo, in grado d’accogliere eventi dalla numerica compatibile con la nostra ricettività; non potremo essere sede d’un congresso per migliaia e migliaia di delegati, ma offriamo soluzioni perfette per manifestazioni più contenute. Il Mice ci interessa perché è un mercato sano, che genera una presenza sul territorio che va oltre 1 o 2 notti ed è in genere contro tendenziale rispetto alla stagionalità leisure: ideale, dunque, per tenere occupate le strutture nell’anno.
Quali sono i punti di forza che a vostro avviso differenziano la Repubblica di San Marino da altre mete del bacino del Mediterraneo, per i turisti di lungo raggio? E da dove proviene chi li apprezza maggiormente?
La Repubblica di San Marino ha storia e tradizioni millenarie, e ciò attrae sia popoli dalla civiltà antichissima, come i Cinesi, che ci riconoscono come stati infinitamente più piccoli, ma d’analoga dignità, sia nazioni assai più recenti, come gli Stati Uniti che invece ammirano chi può vantare un passato così illustre e radicato. La nostra unicità, che s’esprime non solo nelle istituzioni ma anche nell’artigianato, nell’agricoltura, nella bellezza monumentale delle tre torri e nella serenità dei panorami, è l’asset fondamentale che ci rende un ottimo brand turistico.
Per i turisti di breve raggio, al contrario, quali sono gli atout? Che cosa vi distingue dall’offerta romagnola o marchigiana?
Non vogliamo creare una netta separazione fra noi e i nostri vicini. Col territorio che ci circonda preferiamo perseguire sinergie: sia col Montefeltro, sia col litorale romagnolo, cui ci legano molti fattori. Benvenute dunque le azioni di promozione congiunta di questa zona, che oltre alle sue tante eccellenze offre la particolarità d’accogliere due stati veri, due realtà istituzionali assolutamente autonome come la Repubblica Italiana e quella sammarinese.
Il binomio turismo/sport è sempre di grande richiamo, che si tratti di singole discipline o d’eventi polisportivi. Nel recente passato, quali sono state le case history più significative? Lei, con la competenza di chi è a capo d’entrambi i settori, su quali eventi punta in particolare per il prossimo futuro?
Credo anch’io che si tratti di un binomio fondamentale, dato che gli eventi sportivi generano turismo di qualità, come segnala anche l’OMT. Il Comitato Olimpico Nazionale di San Marino fa parte del CIO, e le sue 33 diverse federazioni aderiscono alle rispettive federazioni internazionali. Avremmo tante best practice sportive da raccontare, per il passato, ma preferiamo concentrarci sulle attuali e su quelle venture: come la Coppa del Mondo di Tiro a Volo, nel giugno di quest’anno, o la partecipazione alle Olimpiadi di Rio in agosto, o ancora i Giochi Olimpici dei Piccoli Stati nel 2017. Per il 2017, poi, c’è un obiettivo ambizioso: vogliamo ospitare nuovamente una tappa del Mondiale MXGP di Motocross nel crossodromo della Baldasserona; e speriamo in un contratto pluriennale, perché siamo l’epicentro di una terra di patiti dei motori.
Il padiglione di San Marino a Expo Milano 2015 era sempre molto affollato. In che modo la kermesse milanese ha contribuito al +13% registrato dal turismo sammarinese nel primo trimestre 2016?
Sono convinto che abbia dato un contributo importantissimo, che ha avuto effetti quasi immediati. Basti pensare che l’Expo s’è concluso il 31 ottobre, e qui a San Marino il 20 novembre è partito il Natale delle Meraviglie, promosso proprio in Expo: sino al 6 gennaio abbiamo registrato 160mila presenze turistiche sul territorio, un record assoluto rispetto alla stagionalità! Abbiamo creduto in Expo da subito, vi abbiamo investito una cifra forse modesta rispetto ad altri ma certamente adeguata per il nostro piccolo Paese; il progetto, realistico ma coerente, ci ha appagato in termini di visibilità e continuerà a darne nel tempo se riusciremo a cavalcarlo in maniera credibile e intelligente. La mia azione politica è impegnata affinché questo accada: con gli eventi, le attività di comunicazione su web, social e blog. Sempre attenti a saper offrire quel che si promette, perché proprio la credibilità è lo zoccolo duro sul quale costruire il nostro messaggio.
Il successo di una politica turistica sta soprattutto nella capacità di collaborazione con le diverse realtà locali e funzionali, in un disegno strategico ben coordinato nelle sue diverse componenti. Quali sono gli attori principali dello scenario turistico sammarinese e che ruolo rivestono?
San Marino sta ancora mettendo a punto la sua squadra, per quanto riguarda il turismo. Quando ho assunto la carica di Segretario di Stato mancava l’affiatamento necessario fra i diversi operatori del settore, probabilmente perché ad altre attività economiche era stata attribuita maggiore importanza: non si partiva da zero, ma si doveva ricostruire un tessuto sinergico forte. E proprio questo è ciò che stiamo facendo, lavorando giorno dopo giorno su un doppio piano: sul fronte interno raccordando le forze operative sammarinesi, su quello esterno creando progetti importanti soprattutto con Riccione e con Rimini (il Moto GP della Repubblica di San Marino e della Riviera di Rimini e il Meeting, in primis) e dialogando costantemente con tanti altri comuni del litorale adriatico e del Montefeltro per condividere opportunità di comune interesse.
“Noi siamo piccoli, ma cresceremo”, recitava il refrain di una vecchia canzone di Renato Rascel. La Repubblica di San Marino non potrà certo crescere in senso territoriale, ma il suo appeal turistico sembra essere decisamente sulla strada giusta. Prepariamoci a dargli del lei, a questi nostri piccoli vicini…
di Giulio Carloni