Le conseguenze devastanti delle guerre si estendono ben oltre i confini degli scontri armati, riversandosi sull’ambiente circostante. Il recente incidente nel Mar Rosso mette in evidenza un pericolo inquietante, con la nave da carico Rubymar, di proprietà britannica ma battente bandiera del Belize, che è stata affondata dopo un attacco missilistico delle milizie Houthi sostenute dall’Iran.
L’episodio ha portato alla luce un’insidia ecologica ancora più grave: il carico di 21mila tonnellate di fertilizzanti a base di fosfato di ammonio, trasportato dal mercantile, ora rischia di contaminare il Mar Rosso. Mettendo a repentaglio la vita marina e l’approvvigionamento idrico per milioni di persone, danneggiando irreparabilmente una delle più grandi barriere coralline del pianeta.
Il disastro ecologico causato dall’affondamento della Rubymar è stato aggravato dalla fuoruscita di carburante, che ha generato una marea nera estesa per 30 chilometri, minacciando le risorse idriche dell’Arabia Saudita e il fragile ecosistema dell’area.
Il tragico incidente rappresenta l’ultimo di una serie di attentati che hanno colpito la regione, con le milizie yemenite che hanno preso di mira le navi commerciali.
Esse giacciono sul fondo del mare come scheletri di un’epoca passata, silenti testimoni della pazzia dell’uomo. La loro presenza diventa un monito inquietante perché le conseguenze degli attacchi rischiano di lasciare un’impronta indelebile nell’habitat marino e sulle comunità che dipendono da esso per la sopravvivenza.
In risposta a questi pericoli crescenti, la comunità internazionale deve moltiplicare i suoi sforzi per proteggere la sicurezza delle rotte commerciali e l’integrità degli ecosistemi con la loro biodiversità. Solo attraverso un impegno collettivo per la pace e la protezione dell’ambiente possiamo sperare di evitare tragedie simili in futuro.
Semmai ce ne fosse bisogno, credo sia fondamentale ricordare che le guerre causano perdite umane e distruzione materiale nell’immediato, ma minacciano altresì anche di infliggere danni duraturi alla sopravvivenza sulla Terra.
Ci si sente davvero impotenti di fronte a tanta leggerezza e poco rispetto per la vita, quasi si assistesse a dei bambini che giocano con i fiammiferi: nella loro incoscienza essi rischiano di bruciare se stessi e gli altri.
David Oddone
(La Serenissima)