L’avanzata dell’Occidente aveva messo in crisi il sistema comunista.
L’avanzata del mondo capitalistico temperato e governato dalla politica, dalle culture politiche socialdemocratiche o popolari, liberali, repubblicane, dall’idea potente della libertà, di una civiltà capace di rendere gli uomini più liberi e più forti e più umani.
L’avanzata della cultura del Welfare, di una politica e di una economia che consentiva a più persone di star bene, di diventare ricche, addirittura, legando il proprio destino alla possibilità e alla condizione che molti, possibilmente tutti, potessero stare meglio, molto meglio.
Questa avanzata, questa esplosione di vita e di vitalità aveva messo in crisi il vecchio e grigio mondo comunista.
La luce dell’Occidente brillava tanto ed era arrivata persino a Mosca, passando per Budapest, Berlino est, Cracovia, Praga.
Tutti gli oscuranti dell’Est non potevano contenere i raggi di sole.
Gorbaciof sapeva che quella luce non si poteva contenere.
E sapeva che anche il suo popolo ne voleva un po’.
Avevano provato a condizionare il mondo armandosi, puntando i missili sull’Occidente, sull’Europa.
Ma l’Europa di Craxi, Brandt, Mitterrand, Kohl, era una cosa seria, reagì, e rese impossibile, per i sovietici, reggere il costo dell’avanzata degli armamenti di fronte all’avanzata del desiderio di libertà e benessere e giustizia che arrivava da Roma o Parigi o Londra.
Gorbaciof seppe gestire da statista quella fase drammatica per il suo popolo.
Armi e fame non reggono di fronte ad un Occidente forte.
Ritirò le armi, introdusse rudimenti di democrazia, riconobbe la forza della libertà.
L’Occidente aveva vinto, ma iniziò a perdere.
In quel momento.
Si insinuò l’idea della fine della storia, della fine della politica: l’Occidente aveva vinto, il sistema
capitalistico aveva vinto, il mercato stravinto.
Non c’era più bisogno della politica.
Il mercato era virtuoso. Virtuoso in se.
Si sosteneva.
Poteva governare il mondo.
Fukujama scrisse il libro Cult di quel momento: “la fine della storia”.
La politica, i partiti, il Welfare, diventarono un peso. Un costo inutile.
Kohl, Mitterand, Craxi, la politica, i partiti,
andarono sotto inchiesta.
Nei paesi più seri e maturi, tutto o quasi tutto si risolse in poche settimane, si scelse una via politica per il cambio d’epoca.
In Italia si scelse la via giudiziaria.
Il mercato è virtuoso ma non in se.
Il mercato senza governo politico, senza politica, nei decenni successivi, ha ribaltato gli equilibri.
I Russi hanno Putin, una autocrazia fascio comunista, i Cinesi il partito comunista saldamente al comando, al comando anche del mondo, vorrebbero loro, le autocrazie appaiono più efficienti delle democrazie e aggrediscono l’Occidente in armi, le democrazie in crisi profonda.
L’Occidente odia se stesso.
Rimpiango i tempi di Gorbaciof.
Sergio Pizzolante
