Quando “parenti” fa rima con “serpenti” …. della Carlo Biagioli Srl

“Parente serpenti”. Così titolava il suo film Mario Monicelli del 1992 e l’espressione è ormai di uso comune. E c’è inoltre un vecchio adagio popolare che ci ricorda come dei parenti non ci si liberi neppure da morti.

Se i rapporti tra familiari e congiunti fossero tutti come quelli che hanno ispirato il titolo del film la società avrebbe sicuramente di che preoccuparsi, tuttavia sono frequenti le liti e dissapori, anche accesi, tra parenti indipendentemente dal grado che lega gli uni agli altri. che siano fratello o sorella, padre e figlio, zii e nipoti o cugini, gli esempi di liti, cause e anche fatti di cronaca sono purtroppo all’ordine del giorno.

Le cause possono essere le più disparate, ma spesso il fattore scatenante, è l’eredità e le divisione dei beni tra eredi e successori. Qualche mese fece scalpore la dichiarazione di Sting, la nota pop Star che annunciò, tramite una intervista rilasciata al domenicale “Mail on Sunday” che non avrebbe lasciato praticamente nulla in eredità ai propri 6 figli perché “nella vita si deve lavorare”.

Una scelta che si basa su concetti anche condivisibili, ma che potrebbe trovare degli ostacoli nella sua applicazione, a meno che il patrimonio da oltre 220 milioni di dollari accumulato dal cantante di origini inglesi non venga lapidato prima della sua morte.

Va precisato infatti che nella maggior parte delle legislazioni, non è possibile diseredare completamente un erede legittimo e in particolare il proprio coniuge e i figli (oppure gli ascendenti diretti in caso di assenza di figli). Una quota del patrimonio gli spetta per legge, anche se per via testamentaria il genitore avrebbe disposto diversamente. Esistono tuttavia alcune situazioni particolari in cui l’erede legittimo può essere diseredato, ma solo nel caso abbia commesso dei reati gravi contro il defunto da cui dovrebbe ereditare. In questi casi può infatti essere escluso dall’eredità.

Agli eredi è concessa comunque facoltà di scegliere. Ci sono casi infatti in cui sono gli eredi che non vogliono ereditare tutto o parte del patrimonio (che può in effetti essere costituito anche da debiti) lasciato loro da un parente prossimo o tramite testamento. In questo caso infatti, è consentito di rinunciare ad ereditare quanto spetterebbe, che verrà così suddiviso tra gli altri eredi.

A San Marino la materia è normata da poche leggi che fondano però la loro stratificazione sul diritto comune e sul diritto romano e in base alle numerose sentenze emesse. Non mancano le cause tra parenti e le dispute testamentarie, anche sulla legittimità stessa del testamento e sulla capacità di intendere e volere di chi si appresta a fare testamento. È importante spesso anche il luogo in cui il “de cuius” cioè colui che morendo lascia il suo patrimonio agli eredi, termina la sua vita terrena.

Ci possono essere infatti situazioni anche complesse con divorzi ma con figli, dove il coniuge divorziato superstite non ha diritto di succedere, ma lo hanno gli eventuali figli. Nelle tabelle seguenti le quote in cui dividere il patrimonio tra gli eredi e in caso di testamento.

Per maggiori informazioni o approfondire tale ar- gomento si può contattare la CARLO BIAGIOLI Srl telefonando al numero 366 1947818, oppure inviando una e-mail a info@carlobiagioli.com. Il mercoledì pomeriggio si riceve senza bisogno di prenotare un appuntamento dalle 15:30 alle 18.

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