Quegli affari immobiliari dell’Inps che fanno gola a Romeo & Co.

I personaggi chiave dell’inchiesta Consip erano interessati agli edifici dell’istituto. Le manovre per entrare nel business.

Roma – Nelle carte dell’inchiesta Consip emergono vari aspetti collaterali al mondo del facility management (gestione, manutenzione e valorizzazione delle proprietà immobiliari) di cui l’ingegner Alfredo Romeo è uno dei principali operatori in Italia.

In particolare, viene citato un incontro tra l’imprenditore fiorentino Carlo Russo, amico della famiglia Renzi, e Daniela Becchini, direttore generale della gestione del patrimonio Inps. Incontro del quale lo stesso Romeo è a conoscenza per via dei suoi contatti con Russo.

Secondo quanto trapelerebbe dai documenti, per la Romeo Gestioni si sarebbe materializzata la possibilità di ritagliarsi uno spazio nel business. Romeo Gestioni non è estranea all’universo dell’istituto di previdenza: dal 2002 gestisce circa 15mila immobili ex Inpdai (ente poi accorpato all’Inps) del valore di circa 1,1 miliardi di euro e di 13mila ha curato le dismissioni nell’ambito delle cartolarizzazioni Scip oltre un decennio fa. Da sei anni, inoltre, Romeo Gestioni è protagonista di un contenzioso relativo al bando per la gestione degli immobili Inps. Inizialmente vinto da un raggruppamento guidato da Prelios, la cordata di Romeo Gestioni è riuscita poi ad avere ragione dell’appalto in virtù di un ricorso presentato alla giustizia amministrativa. Anche l’altro raggruppamento sconfitto guidato dai francesi di Cofely (che compaiono anche nell’inchiesta Consip come società «sponsorizzata» dal senatore Denis Verdini) ha scelto di adire le vie legali e il risultato è che la gara è bloccata da sei anni e non si sa ancora se sarà necessario organizzare un nuovo appalto. Da notare, infine, come un altro personaggio citato da Romeo in un’intercettazione, l’imprenditore torinese Ezio Bigotti sia socio con una quota di minoranza di Igei, spa in liquidazione da oltre vent’anni con cui Inps gestisce direttamente i propri immobili.

Insomma, attorno al maxi-appalto FM4 della Consip ruotano alcuni protagonisti delle gestioni immobiliari Inps. Ragion per cui non è strano che nelle intercettazioni si parli della valorizzazione del patrimonio dell’istituto. Il presidente Tito Boeri aveva pensato di valorizzare quei 2,5 miliardi di immobili anche tramite la confluenza in fondi immobiliari gestiti dalla Sgr pubblica Invimit, ma problemi di tutela degli inquilini (in molti casi sono alloggi popolari) hanno ritardato l’avvio della procedura. Ecco quindi che la dirigente Inps Becchini fa sapere tramite Russo a Romeo di una «proposta normativa». Dopo l’impasse registrata nell’ultimo biennio, nei corridoi Inps si è ragionato anche di rispolverare il vecchio sistema delle cartolarizzazioni nonostante il flop precedente. È chiaro che un procedimento nel quale l’Inps emetterebbe obbligazioni da rimborsare mediante la vendita degli immobili si presta più facilmente al coinvolgimento di operatori specializzati, come Romeo Gestioni. La bocciatura del bilancio Inps da parte del Consiglio di indirizzo e vigilanza ha ritardato ulteriormente i programmi. Il Giornale.it