”Qui Radio Patagonia e zone limitrofe”….di Alleanza Popolare

Continua l’offensiva mediatica scatenata dagli opinionisti e dagli “addetti ai livori” dei partiti

di opposizione, e loro potenti fiancheggiatori, al grido del celebre motto di bartaliana

memoria “gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare. Bersaglio di questi redenti predicatori –

ai quali si sono ufficialmente aggregati alcuni pezzettini di maggioranza – sono il Governo,

la maggioranza che lo sostiene e Alleanza Popolare, regina delle odierne sventure,

affossatrice degli interessi del Paese e, per qualche scheggia del Patto, anche arrogante.

Talmente infida da attentare perfino alla saldezza e al futuro della DC che qualche

improbabile profeta ammonisce (o forse minaccia) dal rischio di emarginazione e di

confino politico all’opposizione, a causa della cattiva compagnia cui AP la costringe (sic!).

Meglio dunque affidarsi a certi riservisti e reduci di guerra che hanno le carte in regola, la

lungimiranza e la genialità creativa per risolvere ogni problema, della cui origine ci si

guarda bene dall’indicare paternità e responsabilità. Curiosamente, il faro dell’invocata

svolta è diventato Tremonti che, tra un caffè Hag e un tramezzino al tonno alla bouvette di

Montecitorio, ha dettato le regole auree perché San Marino possa aspirare al regalo della

riabilitazione e della sopravvivenza.

Seguono scroscianti applausi di Fiorenzo Stolfi & partners che, nella conferenza stampa

del 23 settembre, esaltano Tremonti  come alfiere degli interessi del Titano, in quanto

propugnatore dei seguenti punti: 1) riduzione delle banche e delle finanziarie in territorio

(ma non lo diceva anche Gatti a Report ?); 2) lotta alla malavita e al riciclaggio; 3)

regolazione del sistema bancario sotto il controllo BCS; 4) adozione di leggi conseguenti.

Si tratta di “consigli” assolutamente saggi e condivisibili che il Governo si è già premurato

di tradurre in provvedimenti di legge ed atti coerenti, con l’impegno a perfezionarli

ulteriormente, se necessario. Quello che non quadra, e che sinceramente sconcerta, in

questa surreale inversione dei ruoli, è che chi oggi plaude alle esortazioni che ci rivolgono

è lo stesso che ha costruito, insieme a potenti intimi, il sistema perverso che ci viene

rimproverato. Gli attuali censori sono gli stessi che, negli anni 2000, da posizioni di potere,

sia di Governo sia di sottogoverno, si sono adoperati per la proliferazione di banche, di

finanziarie e di tutto ciò che gli ruota attorno, infischiandosene di regole, di controlli e di

garanzie sia sui titolari delle assegnazioni, sia sulle attività poste in essere che sulla

destinazione dei flussi finanziari, parte dei

quali – c’è il sospetto – ha avuto impieghi e

finalità extra-aziendali.

Ci conforta il fatto che, tra tante contraddizioni e favole metropolitane, intervenga sulla

stampa il Presidente del PSRS, Andreoli, a diradare le nebbie, con parole di chiarezza.

Secondo lui, “quando partono certe dinamiche, non si sanano più”, con chiara allusione

all’auspicata caduta del Governo e al rimescolamento delle alleanze. Siamo certi che

saprà tirare fuori il coniglietto dal cilindro per ipnotizzare Tremonti e riconsegnare un

avvenire al Paese, nel solco del glorioso passato.

San Marino, 29 settembre 2010

Alleanza Popolare