Il 20 settembre 2022, un ragazzo di 13 anni tunisino, scappato dal proprio hotel a Bellariva, è stato soccorso dai militari del 7° Reggimento Vega, impegnati nell’operazione Strade Sicure, nella stazione ferroviaria di Rimini. Il minore, scalzo e in lacrime, presentava segni evidenti di percosse.
Il giovane, sbarcato a Lampedusa circa un anno prima con il padre, ha denunciato il genitore, un 36enne tunisino ora sotto processo per maltrattamenti in famiglia. Il ragazzo ha raccontato di essere fuggito dopo un violento litigio, in cui il padre, rientrato in stanza in stato di ebbrezza, lo ha aggredito con calci e pugni. Le urla hanno allertato il gestore dell’hotel, che ha chiamato la polizia; il ragazzo è riuscito a rifugiarsi dietro al bancone della reception, ma ha poi deciso di scappare all’esterno.
Interrogato dagli assistenti sociali, il 13enne ha riferito di restrizioni severe imposte dal padre, inclusa la proibizione di andare a scuola e giorni di reclusione nella stanza d’albergo. Il minore ha anche accennato a un episodio in cui il padre, in un momento di crisi, ha minacciato un conoscente con un coltello. Un referto ospedaliero ha confermato le violenze subite, evidenziando ecchimosi diffuse.
Attualmente, il 14enne vive in una comunità e riceve supporto dai servizi sociali. Il padre, assistito dall’avvocatessa Ninfa Renzini, deve rispondere di maltrattamenti aggravati. Il pubblico ministero Anndomenica Gallucci aveva richiesto la custodia cautelare in carcere per l’imputato, evidenziando la gravità delle accuse e le condizioni del ragazzo.