Raid fascista a Verona, tifosi del Marocco aggrediti

Violenza e razzismo con la scusa, debolissima, del calcio. E così i Mondiali senza l’Italia diventano l’appiglio per esercitare l’odiosa specialità del ‘tifo-contro’, o peggio, dell’odio e del razzismo. Frange minoritarie, ben conosciute dalla polizia, tutte dell’estrema destra, che un’altra volta hanno dato il peggio di se’ a Verona: raid e agguati a colpi di catena contro le auto dei tifosi del Marocco, che festeggiavano in carosello la storica qualificazione della loro squadra ai quarti del Campionato del mondo. Le immagini dei video girati dalle stesse vittime, e finiti sui social, gelano il sangue: si vedono 6-7 individui vestiti di nero, volto coperto, armati di catene e spranghe, che aspettano da bordo strada l’arrivo delle vetture che sventolano la bandiera rossa con stella verde. Nell’audio, confuso, si sentono imprecazioni e minacce del gruppetto, e lo schiocco del colpo di catena sul finestrino. Nelle auto, spiegheranno poi gli investigatori, c’erano anche famiglie, padri e madri con bambini. Una donna è rimasta leggermente ferita dalle schegge di un finestrino infranto.

    Negli stessi momenti, la comunità marocchina stava festeggiando in altre città italiane, come Torino e Milano, dove però non vi sono stati incidenti. Nel capoluogo lombardo un migliaio di tifosi si è riversato in corso Buenos Aires, altre centinaia in Piazza Duomo, nei quartieri Corvetto e Giambellino.
    Grande entusiasmo, fumogeni, difficoltà al traffico, ma non situazioni critiche e non risultano denunce. Il dopo -festeggiamenti si è infiammato però lo stesso, col post del ministro Matteo Salvini su Facebook: “Il Marocco elimina la Spagna, così ‘festeggiano’ a Milano… Mi auguro che i responsabili vengano identificati e ripaghino tutti i danni”, ha scritto.

    Sui social i post razzisti non mancano. “Dannati animali.
    Perché la polizia non usa gli idranti come hanno fatto a Bruxelles?”, ha scritto qualcuno, mentre un altro utente ha chiesto che “Non siano più trasmesse le partite del #Marocco nelle piazze, visto che in tutta Europa commettono questi danni”. Parole becere e razziste sono state usate sui social anche da chi si è schierato con i gruppi violenti in azione a Verona: “era scontato un comportamento di questo tipo da parte ‘nostra’ – scrive un utente – Avete invaso con i vostri festeggiamenti la nostra piazza, la nostra Verona. Tutto nella norma”. “Quindi i magrebini sono tutti santi. Ok, a posto così”, commenta un altro.

    Il clima a Verona era già teso nelle ore della partita Marocco-Spagna. Per questo Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale presidiavano in forze il centro storico, in particolare piazza Brav, dove i tifosi della nazionale marocchina si sono ritrovati per festeggiare la vittoria. In zona si aggiravano già gruppetti di italiani, tutti vestiti di nero. “Si capiva – dice un investigatore – che questi erano li’ solo per preparare il caos”. Dunque più che un blitz si tratterebbe di un’azione studiata e precostituita. L’attacco alle macchine dei tifosi del Marocco è avvenuto un po’ più in la’, tra Corso Porta Nuova e l’angolo con via Battisti. Ricevuto l’allarme, le forze dell’ordine sono intervenute subito, bloccando la via di fuga verso la piazza. Per stabilire se tra i 13 fermati, appartenenti all’area dell’estrema destra, vi siano gli esecutori materiali del raid con le catene bisognerà terminare l’analisi meticolosa dei filmati. Determinanti saranno anche i video forniti dalle vittime, da chi ha avuto la freddezza di immortalare chi lo prendeva a sprangate perchè festeggiava la propria squadra. 


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