Oltre metà dei lavoratori Acmar con la prospettiva del licenziamento. È questa la decisione unilaterale presa della cooperativa, che ha inviato negli ultimi giorni alle organizzazioni sindacali e alle Rsu la comunicazione formale di apertura della procedura di mobilità con l’intenzione di lasciare a casa 104 persone. Da tempo le organizzazioni sindacali cercavano un momento di confronto con la direzione della cooperativa consapevoli che, con la fine della cassa integrazione in deroga al 28 febbraio concessa per 4 mesi dopo il confronto regionale, era necessario trovare soluzioni per il personale perdurando la situazione di mancanza di lavoro.
Attualmente la cooperativa occupa 207 lavoratori, numero notevolmente ridotto dopo la fuoriuscita per dimissioni o adesione alla mobilità volontaria di una trentina di lavoratori solo negli ultimi 4 mesi.
«La decisione della cooperativa per come è arrivata e per la voluta assenza di un confronto preventivo rende quasi impossibile la discussione che dovremo affrontare sulla mobilità – dichiara Davide Conti, segretario provinciale della Fillea Cgil – inoltre come organizzazioni sindacali, in maniera unitaria, abbiamo stabilito che non si possono sottoscrivere accordi di mobilità, a esclusione di quelli che prevedono la volontarietà di adesione del singolo lavoratore, quando esiste ancora la possibilità di richiede ammortizzatori sociali. In questo caso la cooperativa ha ancora la disponibilità di cassa integrazione straordinaria per più di un anno». Il Resto del Carlino