Prosegue l’inchiesta sulla morte di Vittorio Buccioli, il motociclista ravennate il cui corpo è stato ritrovato dopo otto giorni dall’incidente avvenuto la sera del 21 luglio scorso. La Procura ha ufficialmente aperto un fascicolo per omicidio colposo, mentre si attendono i risultati dell’autopsia, previsti per i primi giorni di settembre, che dovranno chiarire con precisione le cause e la data del decesso.

L’attenzione degli inquirenti si concentra ora sulle modalità con cui sono state condotte le ricerche, ritenute tardive. L’associazione Penelope, da sempre impegnata nei casi di persone scomparse, ha denunciato come le operazioni di ricerca non siano state avviate con tempestività, probabilmente a causa della presunzione di un allontanamento volontario. Ciò, secondo l’associazione, ha rallentato il soccorso e forse pregiudicato la possibilità di salvare Buccioli.

La normativa in vigore dal 2012 obbliga l’attivazione immediata delle ricerche da parte delle forze di polizia e il coinvolgimento diretto del prefetto e del Commissario provinciale per le persone scomparse, ma in questo caso sembra che tali procedure non siano state pienamente rispettate.
L’indagine per omicidio colposo punta quindi a valutare eventuali responsabilità legate ai ritardi nei soccorsi e nell’attivazione delle ricerche, aprendo un dibattito importante sul miglioramento dei protocolli per la gestione di simili emergenze.
L’attesa per l’esito dell’autopsia sarà determinante per definire i dettagli della vicenda e chiarire il quadro giudiziario.