Non si è limitata ai confini cittadini di Ravenna l’azione della Polizia di Stato che, all’alba di oggi, ha dato il via a una vasta operazione contro una presunta baby gang. Nove giovani, tutti minorenni stranieri non accompagnati, sono stati raggiunti da un provvedimento di custodia cautelare in istituto penale minorile, su richiesta della Procura per i Minorenni di Bologna.
L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Ravenna, ruota attorno all’accusa di associazione per delinquere. Secondo quanto emerso, i ragazzi sarebbero coinvolti in una rete strutturata finalizzata alla commissione di reati contro la persona e contro il patrimonio.
Le esecuzioni dei provvedimenti, scattate nelle ultime ore, non si sono limitate al territorio ravennate: il blitz ha infatti interessato anche altre province, a testimonianza di un’operazione coordinata su più fronti.
Le autorità non hanno ancora reso noti ulteriori dettagli sull’attività investigativa né sull’identità degli arrestati, vista la delicatezza dell’inchiesta e la minore età dei soggetti coinvolti. L’intervento, tuttavia, segna un passaggio significativo nel contrasto alla criminalità giovanile organizzata, fenomeno che da tempo preoccupa il territorio.
I nove giovani, secondo gli inquirenti, agivano in gruppo e con ruoli ben definiti. L’accusa di associazione per delinquere indica una struttura non occasionale, ma stabile, orientata a colpire persone e beni con metodo e ripetitività.
L’operazione è ancora in corso. Nelle prossime ore, la Polizia potrebbe fornire ulteriori elementi utili a delineare il quadro investigativo di un fenomeno che – almeno secondo gli atti finora raccolti – va oltre il semplice disagio giovanile, configurandosi come una vera e propria organizzazione criminale in miniatura.