Ravenna, catturato l’ottavo giovane della baby gang dei CAS: resta solo un membro latitante

Prosegue senza sosta l’attività delle forze dell’ordine contro la baby gang di minorenni tunisini responsabili di una lunga serie di reati nel territorio ravennate. Nella serata di sabato a Riccione, i Carabinieri hanno rintracciato e arrestato l’ottavo componente del gruppo, che è stato poi trasferito a Bologna in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Tra le accuse rivolte alla banda, composta da nove giovani di cui sette già fermati a fine luglio e portati in centri di detenzione minorile, figurano tentato omicidio, rapine, furti, minacce, resistenza a pubblico ufficiale, porto abusivo di armi e associazione per delinquere. Al momento, resta irreperibile solo l’ultimo membro del gruppo.

Immagine della baby gang diffusa dalla Polizia

L’inchiesta, coordinata dalla Procura per i Minorenni, ha fatto emergere un quadro inquietante di condotte violente e sistematiche, tutte riconducibili a ragazzi alloggiati nei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) della provincia di Ravenna, tra cui la struttura di Santa Maria in Fabriago. Fin dalle prime fasi, i comportamenti dei giovani erano stati segnati da ripetute violazioni delle regole di convivenza, che avevano portato le autorità a disporre la chiusura del centro stesso.

Nel corso delle indagini sono stati ricostruiti episodi di particolare gravità, tra cui l’accoltellamento avvenuto in piazza Duomo lo scorso 15 luglio e un tentato omicidio con un machete nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Alfonsine, atti che sottolineano la pericolosità e l’escalation criminale della baby gang.

Il lavoro delle forze dell’ordine continua al fine di assicurare alla giustizia l’ultimo latitante, e la comunità resta in allerta di fronte alla realtà di questa violenza giovanile che ha coinvolto le strutture di accoglienza sul territorio.