Nuovo appuntamento questo pomeriggio in municipio con la cerimonia, semplice ma dal forte valore simbolico, dedicata ai giovani nati in Italia da genitori stranieri che, con il compimento della maggiore età, hanno ottenuto la cittadinanza italiana ai sensi dell’articolo 4 della Legge 91/1992.
Da quando Alessandro Barattoni è stato eletto sindaco si è trattato della prima volta che l’iniziativa, diventata ormai una consuetudine, è stata riproposta. Insieme a lui, ad accogliere nella sala preconsiliare del municipio quattordici nuovi cittadini e cittadine italiani, l’assessora alle Politiche giovanili Hiba Alif e il Prefetto di Ravenna, Raffaele Ricciardi.
I giovani, sette ragazze e altrettanti ragazzi, figli di persone provenienti da continenti differenti, sono nati in Italia, hanno compiuto 18 anni, non sono mai espatriati e hanno presentato richiesta di cittadinanza italiana prima dei 19 anni.
Durante la cerimonia hanno ricevuto in dono una copia della Costituzione della Repubblica italiana, una bandiera dell’Italia e una bandiera dell’Europa.
“È con grande emozione – ha osservato il sindaco di Ravenna, Alessandro Barattoni – che oggi ho incontrato ragazzi e ragazze a cui, per diciotto anni, è stato negato il diritto di essere cittadini e cittadine italiani, cittadini e cittadine di Ravenna nel senso giuridico del termine. La cittadinanza è anche una questione sostanziale e in 18 anni questi giovani hanno frequentato scuole, spazi sportivi e quartieri della città. Per questo la giornata di oggi è stata anche l’occasione per confrontarsi sul presente e sul futuro di Ravenna. Trovo che la legge sulla cittadinanza sia profondamente ingiusta e che chi nasce nel nostro Paese debba essere italiano fin dal primo giorno. Credo infatti che una comunità sia forte quando tutti i suoi membri possono contribuire pienamente alla sua crescita: una democrazia è sana quando non lascia indietro nessuno, crea opportunità diffuse e permette a quanti più ragazzi e ragazze di esprimere al meglio le proprie potenzialità. A Ravenna vivono moltissimi under 18 senza cittadinanza italiana e tanti sono nati qui. Non sono numeri: sono i volti che incontriamo ogni giorno e a cui dobbiamo una piena partecipazione alla vita della città”.
Comune di Ravenna