Ravenna. Contrasto alla pesca abusiva: due pescatori di frodo colti sul fatto e denunciati dai carabinieri forestali

 

Nelle ultime settimane nel territorio ravennate è stata intensificata l’attività intrapresa a contrasto della pesca abusiva di molluschi edibili messa in atto in sinergia dai Carabinieri forestali di Ravenna e dagli agenti della Polizia Provinciale. Qualche giorno fa sono stati sorpresi, durante la notte, all’interno della Piallassa Baiona due pescatori di nazionalità moldava intenti a raccogliere le vongole utilizzando attrezzature da pesca professionale non consentite e altamente distruttive per i delicati ecosistemi acquatici, le cosiddette “idrorasche” o “turbosoffianti”. I due bracconieri, colti sul fatto, gettati i molluschi appena prelevati nelle acque, si davano immediatamente alla fuga ma, dopo un lungo e articolato inseguimento, venivano bloccati dalle pattuglie operanti, identificati e denunciati a piede libero.

Tutte le attrezzature utilizzate per la pesca, insieme all’imbarcazione, sono state sequestrate e i pescatori abusivi denunciati per cattura, uccisione e danneggiamento di specie animali, per esercizio della pesca con mezzi illegali nonché per distruzione di habitat protetti e rischiano l’arresto fino a 2 anni e un’ammenda fino a 12.000 euro.

Contestata anche la resistenza a pubblico ufficiale per l’atteggiamento per nulla collaborativo tenuto dai 2 bracconieri, per cui è previsto, ai sensi del Codice Penale, la pena della reclusione fino a 5 anni.

L’attenzione posta alle attività di contrasto al bracconaggio ittico effettuate dai Carabinieri Forestale e dalla Polizia Provinciale in collaborazione con le altre forze di Polizia è volta, oltre che a tutelare i delicati equilibri degli ecosistemi acquatici, anche a garantire l’interesse del consumatore ed evitare che vengano posti in vendita, nel circuito della ristorazione, notevoli quantitativi di molluschi privi di tracciabilità e delle necessarie certificazioni sanitarie.

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