A Ravenna, la vicenda drammatica di Enzo Giardi, 79 anni, si arricchisce di un nuovo capitolo processuale. L’uomo è accusato di aver ucciso la moglie, Piera Ebe Bertini, 77 anni, affetta da Alzheimer in stato avanzato, annegandola nella vasca da bagno della loro casa in via Colombo Lolli lo scorso 9 settembre 2024.
Questa mattina, la corte d’assise, guidata dal giudice Giovanni Trerè, ha deciso di disporre una perizia psichiatrica per accertare lo stato mentale dell’imputato al momento del gesto. La decisione arriva in seguito alla richiesta sia del procuratore capo Daniele Barberini sia della difesa, rappresentata dalle avvocate Monica Miserocchi e Antonella Monteleone.
Le legali di Giardi hanno sottolineato come, secondo una consulenza di parte firmata dallo psichiatra Michele Sanza e dallo psicologo Vittorio Foschini, il loro assistito avrebbe agito in uno stato di “depressione sotto soglia”, aggravata dallo stress emotivo causato dalla situazione. Da circa dieci anni Giardi si prendeva cura della moglie malata, instaurando con lei un legame profondissimo. L’imminente trasferimento della donna in una struttura di accoglienza avrebbe rappresentato una cesura dolorosa a quella quotidiana dedizione.
Il giorno prima del trasferimento, durante le normali operazioni di igiene personale, Giardi ha assistito a un peggioramento improvviso delle condizioni della moglie. In un momento di disperazione, ha deciso di porre fine alle sofferenze della donna, adagiandola nella vasca piena d’acqua. Successivamente, ha chiamato il 118 e confessato il suo gesto.
L’attesa per l’esito della perizia psichiatrica è destinata a giocare un ruolo fondamentale nel proseguimento del processo, chiarendo la capacità di intendere e volere dell’imputato al momento del fatto.