Ravenna, fauna selvatica fuori controllo: danni per 300mila euro, l’allarme lupi

Un bilancio pesante, che tocca quota 300mila euro per il solo 2025, quello tracciato dalle Cooperative Agricole Braccianti (Cab) della provincia di Ravenna in merito ai danneggiamenti provocati dalla fauna selvatica. A preoccupare il comparto non sono più soltanto le specie endemiche o i volatili, ma l’emergere del lupo come nuova minaccia diretta per le attività produttive e le strutture aziendali.

L’ultimo episodio in ordine di tempo si è verificato nei giorni scorsi presso la cooperativa Agrisfera. Qui, tre esemplari di lupo hanno lacerato i teloni utilizzati per proteggere il mais stoccato, destinato all’alimentazione della stalla da latte biologico e al biodigestore. I vertici dell’azienda hanno sottolineato come la frequenza di queste incursioni sia in aumento, esprimendo forte timore per l’incolumità dei vitelli presenti nelle stalle, potenziali prossime vittime dei predatori.

La situazione appare critica in tutto il territorio provinciale, con la Cab Comprensorio Cervese che registra il quadro più drammatico: oltre 100mila euro di danni stimati nell’anno corrente. In questa zona la pressione è esercitata da una molteplicità di animali: daini che devastano vivai e coltivazioni, gabbiani che danneggiano gli impianti di irrigazione, oltre a colombacci e nutrie. Nonostante investimenti per circa 25mila euro in sistemi di dissuasione, dai cannoni a gas ai laser fino alle recinzioni elettrificate, la difesa di migliaia di ettari risulta quasi impossibile e i costi di ripristino restano ingenti.

Le segnalazioni si moltiplicano da tutte le associate. A Fusignano è stata accertata la presenza di lupi anche nelle piantagioni di bambù gigante, mentre uccelli e corvidi hanno compromesso i raccolti di frutta e uva. Alla Cab Terra i danni ammontano a 53mila euro, causati prevalentemente da colombacci su girasoli e soia. Problemi analoghi vengono riportati dalla Cab Massari, dove branchi di oche selvatiche e lepri hanno intaccato le colture, e dalla Cab Campiano, che ha sollevato anche un tema di sicurezza per gli operatori agricoli, sempre più spesso a rischio di incontri ravvicinati con cinghiali o lupi durante il lavoro nei campi.

Di fronte a questa emergenza, i vertici di Legacoop Romagna hanno lanciato un appello alle istituzioni, evidenziando come l’attuale sistema di risarcimenti sia inadeguato e penalizzi le aziende con grandi estensioni terriere. Le richieste rivolte a Stato e Regione Emilia-Romagna vertono sulla necessità di criteri di ristoro che riflettano l’entità reale delle perdite, finanziamenti per la prevenzione e piani di selezione più efficaci per il controllo delle specie invasive, lamentando come le attuali procedure burocratiche scoraggino spesso persino la presentazione delle domande di indennizzo.