Prendi un’antica tradizione romagnola, aggiungi la magia delle notti estive, intreccia parole e musica in un dialogo continuo tra passato e presente: ecco Il Trebbo in musica, il percorso che Ravenna Festival rinnova a Cervia-Milano Marittima per il sesto anno consecutivo. In collaborazione con il Comune di Cervia e con il contributo della Cooperativa Bagnini, il percorso di sette appuntamenti si dipana dal 14 giugno al 9 luglio, sempre all’Arena dello Stadio dei Pini alle 21.30. Aprono Aldo Cazzullo e Moni Ovadia con Il romanzo della Bibbia con musiche live di Michele Gazich, mentre il Mediterraneo (e i suoi miti) è protagonista della disamina geologico-musicale di Mario Tozzi e del jazzista Enzo Favata. Se il re Mida delle classifiche pop Dardust propone il suo nuovo progetto Urban Impressionism, Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello rendono omaggio a Pino Daniele a dieci anni dalla scomparsa. Alessio Boni è invece interprete de La traviata sono io, un melologo su testo di Filippo Arriva con musiche eseguite dal Duo Miroirs. Finale notturno: il signore del noir italiano Carlo Lucarelli ci invita a esplorare in musica il cuore nero delle favole, mentre la cantante Arooj Aftab, vincitrice di un Grammy Award, propone il suo più recente album Night Reign, affascinante viaggio musicale sospeso fra jazz e folk pakistano, minimalismo e filosofia Sufi.
“Il Trebbo in musica torna per il sesto anno e ancora una volta è un’occasione culturale straordinaria per la nostra città – dichiarano il Sindaco di Cervia Mattia Missiroli e l’Assessora alla cultura Federica Bosi – Sette incontri con personaggi d’eccezione del mondo della letteratura, della musica, dello spettacolo, della scienza. La cornice è sempre la meravigliosa Arena dello Stadio dei Pini, un luogo magico per vivere le esperienze di questi suggestivi momenti con protagonisti di grande levatura. Il Trebbo in musica si ispira a quel ‘Trebbo poetico’, nato proprio a Cervia alla fine degli anni ‘50, ideato da Walter della Monica e Tony Comello, in cui la lettura di testi poetici veniva portata al largo pubblico, un’anticipazione dei moderni reading. Il Trebbo, che contribuì a diffondere la cultura poetica a livello nazionale, allora infiammava i cuori e noi crediamo che oggi il Trebbo in musica, così ricco di stimoli, anche ora possa infiammare gli animi di chi parteciperà alle serate.”
“Anno dopo anno, Cervia-Milano Marittima ha offerto a Ravenna Festival la scena ideale per esplorare quei territori dello spettacolo dal vivo dove le storie, dalle più antiche alle più attuali, dialogano con la musica – sottolineano Franco Masotti, co-Direttore Artistico e Antonio De Rosa, Sovrintendente di Ravenna Festival – D’altronde, una città che ha ospitato letterati come Grazia Deledda, Giuseppe Ungaretti, Mario Luzi e Giovannino Guareschi ha una naturale vocazione a farsi palcoscenico per narrazioni, memorie, prospettive. Ed è solo grazie a una progettualità condivisa che possiamo contribuire a quella vivacità culturale di cui i cervesi vanno giustamente fieri. Per questo ringraziamo il Comune di Cervia e la Cooperativa Bagnini, nonché i sostenitori del Festival che hanno scelto di abbinarsi a eventi della rassegna: il Gruppo Hera, Assicoop Romagna Futura, BPER Banca, Quick Spa, LA BCC Ravennate Forlivese Imolese, Confartigianato e Pubblisole.”
Sabato 14 giugno l’appuntamento è con una delle più grandi storie mai raccontate – quella della Bibbia. Con Il romanzo della Bibbia, Aldo Cazzullo e Moni Ovadia si trasformano in investigatori per tracciare le origini della nostra cultura e ripercorrere le vicende di uomini e donne vissuti sotto lo sguardo di Dio – dalla Creazione e Adamo ed Eva all’Arca di Noè, da Abramo alla profezia di Isaia che preannuncia il Messia… Letture, canti e riflessioni avvolti in musiche di tutti i tempi, dal repertorio sacro al contemporaneo, con Michele Gazich al piano, violino e viola, e illustrati dai disegni nella sabbia di Gabriella Compagnone.
Mercoledì 18 giugno Mediterraneo, le radici di un mito ci accompagna fra tradizioni e leggende del mare magnum attraverso un doppio e sorprendente punto di vista: Mario Tozzi, scienziato ma anche celebre volto della televisione, ci racconta il mare che unisce e non separa diverse coste e culture con lo sguardo del geologo, mentre Enzo Favata, eclettico sassofonista di origini sarde, accarezza la narrazione con sassofoni, clarinetti e strumenti etnici che, anche grazie all’elettronica, disegnano paesaggi arcaici, custodi di segreti millenari.
Martedì 24 giugno è in scena Dario Faini, ovvero Dardust, artista che porta i propri miti nel nome (Ziggy Stardust di David Bowie e i Dust Brothers, ora Chemical Brothers) per unire le sonorità del neoclassicismo alla musica elettronica. Produttore richiestissimo che ha firmato successi per tutti – da Elodie a Elisa, da Mahmood ad Alessandra Amoroso, dai Thegiornalisti fino a Angelina Mango – Dardust può permettersi di dedicare il lato più visionario del suo estro a Urban Impressionism, una sinfonia matura e imponente, in cui gli archi e il pianoforte accolgono le frizioni dell’elettronica nel loro magistero.
Mercoledì 25 giugno Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello, assi del jazz italiano, ci offrono un ritratto inedito di Pino Daniele, scomparso nel 2015. Il cielo è pieno di stelle (un titolo tratto dal testo di Mal di te) non è una semplice rilettura dei brani iconici dell’amatissimo cantautore napoletano, da Napule è a Je so’ pazzo e Quanno chiove, ma la gioia di ritrovarli con colori nuovi per apprezzarne ancora di più la profonda poesia e l’importanza nell’aver scritto un nuovo e moderno capitolo nella storia della canzone napoletana, mescolandovi blues e jazz.
Domenica 29 giugno si celebra invece uno dei titoli più amati dell’opera lirica: con l’interpretazione di Alessio Boni su testo di Filippo Arriva e musica di Marco Salvio da Verdi, eseguita dal Duo Miroirs, La traviata sono io è un melologo che reimmagina la nascita dell’opera attraverso le lettere di Giuseppina Strepponi e del suo “adorato mostro” Giuseppe, con cui già conviveva quando a Parigi andarono a teatro per assistere al dramma in prosa di Dumas figlio La signora delle camelie. Negli scritti, carichi di passione, è racchiusa l’educazione sentimentale del “contadino” Verdi, chiamato a vivere la bellezza.
Mercoledì 2 luglio è al debutto una nuova produzione di Ravenna Festival, di e con Carlo Lucarelli: Io le odio le favole. Storie che fanno paura ai bambini prende spunto dagli aspetti più tenebrosi – streghe che rinchiudono bambini in gabbie, lupi che divorano amabili nonnine e fiammiferaie che muoiono di stenti… – per esplorare l’animo umano e le nostre paure più profonde, quelle da conoscere e sconfiggere per vivere felici e contenti. Al live electronics Mattia Dallara e al pianoforte Federico Squassabia, autori delle composizioni con Marco Rosetti, che cura anche degli arrangiamenti.
Mercoledì 9 luglio l’itinerario del Trebbo si conclude con il concerto di Arooj Aftab, figlia di un presente interconnesso da quella world wide web che le ha permesso di raggiungere il pubblico di cinque continenti, ma anche diviso da confini che lei, cantautrice pakistana, ha dovuto imparare ad attraversare. Nelle sue creazioni, come quelle per il suo più recente album Night Reign, convivono il misticismo asiatico e le dilatazioni formali del jazz, l’essenza più nobile della canzone del Novecento e le fughe in avanti della sperimentazione contemporanea, in equilibrio tra erudizione e totale libertà espressiva.
Info e prevendite: tel. 0544 249244 – www.ravennafestival.org
IAT Cervia tel. 0544 974400
Biglietti: posto unico numerato 25 Euro (ridotto 22 Euro); under 18 5 Euro