Un’indagine approfondita condotta dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ravenna ha portato alla luce una serie di gravi irregolarità all’interno di una struttura assistenziale per anziani. Tra i problemi riscontrati: impiego di personale in nero, uso illecito di partite IVA, evasione contributiva e gravi carenze nelle misure di sicurezza.
13 operatori sotto osservazione: assunzioni irregolari e lavoro sommerso
Gli ispettori hanno esaminato la posizione di 13 lavoratori impiegati con il ruolo di assistenti per anziani. Uno di loro è risultato completamente privo di un contratto regolare, operando quindi in nero. Altri tre, invece, erano formalmente inquadrati come liberi professionisti con partita IVA, ma in realtà lavoravano con orari e modalità imposti dalla struttura, senza alcun margine di autonomia. Questo schema è stato identificato come un escamotage per mascherare un vero e proprio rapporto di lavoro subordinato, eludendo così le tutele e gli obblighi fiscali e previdenziali previsti dalla legge.
Sicurezza sul lavoro inesistente: nessuna visita medica né formazione
L’ispezione ha inoltre fatto emergere gravi carenze in materia di salute e sicurezza. I dipendenti non erano stati sottoposti alle visite mediche obbligatorie né avevano ricevuto adeguata formazione e informazione sui rischi connessi al loro impiego. La mancata applicazione delle norme di prevenzione esponeva il personale a rischi significativi, compromettendo anche la sicurezza degli anziani ospiti della struttura.
Sanzioni per 36mila euro e maxi evasione contributiva
Alla luce delle irregolarità accertate, sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di 36mila euro. Inoltre, dal 2019 al 2024, la struttura ha sottratto al fisco un imponibile previdenziale pari a 180mila euro, evitando così il versamento dei contributi dovuti.
L’operazione dell’ITL di Ravenna rappresenta un duro colpo contro l’abuso delle finte partite IVA e il lavoro sommerso, fenomeni che danneggiano i lavoratori e alterano la concorrenza nel settore assistenziale. Ulteriori accertamenti sono in corso per verificare l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti nella gestione irregolare della struttura.