Incidente probatorio a Ravenna relativo all’omicidio della 39enne Giulia Ballestri, uccisa a bastonate il 18 settembre nella villa disabitata di famiglia. Si è discussa la perizia genetica sulle tracce biologiche repertate sul luogo del delitto.
Per l’omicidio è indagato ed è in carcere il marito, il dermatologo 51enne Matteo Cagnoni, fermato a Firenze il 19 settembre. «Per noi è estremamente interessante – ha detto l’avvocato Giovanni Trombini che insieme al collega Francesco Dalaiti difende Cagnoni – che sotto le unghie della vittima ci sia il Dna di una persona che non è l’indagato. E che su diversi reperti, come ad esempio il bastone, ci sono profili genetici misti, in parte quindi di qualcuno che non è l’indagato».
«Anche sotto le scarpe Timberland sequestrate a Firenze nella casa del professor Mario Cagnoni (il padre dell’indagato) non sono state trovate tracce di sangue» ha continuato Trombini e questo, per l’avvocato, negherebbe una compatibilità tra le suole di quelle scarpe e le impronte formate col sangue trovate sul luogo del delitto. Il suocero della vittima, assistito anche lui dall’avvocato Trombini, è indagato per concorso in occultamento di cadavere, mentre nei suoi confronti era caduta l’ipotesi di favoreggiamento.
All’udienza ha partecipato anche l’avvocato Giovanni Scudellari, per la famiglia di Giulia Ballestri. Sembra sia vicina alla conclusione l’inchiesta del procuratore capo Alessandro Mancini e del Pm Cristina D’Aniello. Il Resto del Carlino