A Santa Marta, sulla costa caraibica della Colombia, l’inchiesta sulla tragica fine di Alessandro Coatti compie un passo decisivo. Secondo quanto rivelato dal quotidiano colombiano El Tiempo, le autorità locali hanno identificato almeno quattro persone sospettate di appartenere a una banda criminale specializzata nell’adescare turisti attraverso app di incontri.
Gli investigatori, che lavorano da settimane per ricostruire gli ultimi movimenti del giovane biologo italiano, ritengono che il gruppo agisse con un metodo preciso: attirare gli stranieri in incontri privati, stordirli con sostanze chimiche e rapinarli. Nel caso di Coatti, però, la rapina sarebbe degenerata in un’aggressione mortale.
Elementi cruciali per l’avanzamento delle indagini sono emersi dal tracciamento del cellulare di Alessandro, che sarebbe ora nelle mani di una donna legata alla banda. Attraverso l’analisi dei dati registrati sul dispositivo, gli inquirenti stanno cercando di ricostruire con precisione gli spostamenti e i contatti immediatamente successivi all’incontro che si è trasformato in tragedia.
I sospettati sono attualmente ricercati su tutto il territorio colombiano. Le autorità non escludono che il gruppo possa aver colpito in precedenza anche altri turisti nella zona di Santa Marta, sfruttando l’anonimato garantito dalle piattaforme digitali.
La nuova pista conferma i timori espressi fin dai primi momenti dell’indagine: l’omicidio di Coatti non sarebbe stato un episodio isolato, ma il risultato di un meccanismo criminale ben rodato, capace di trasformare il paradiso tropicale in un terreno di caccia per bande senza scrupoli.