“Realizziamo la San Marino del domani”. Intervista ad Alessandro Cardelli, consigliere Dc

cardelli alessandroIntervista a tutto campo con Alessandro Cardelli, Consigliere Dc, con il quale abbiamo affrontato i più importanti argomenti di attualità.

Il mese scorso avete depositato un progetto di legge per incentivare l’imprenditoria giovanile. Avete avuto riscontri positivi fra i giovani?

“C’è stato forte entusiasmo tra i giovani che abbiamo incontrato. E’ un progetto in cui credo fortemente per muovere la nostra economia interna. Troppo spesso pensiamo che la nostra fortuna debba venire da fuori e ci dimentichiamo che in passato il Paese è cresciuto sulle forze e i sacrifici dei sammarinesi e delle piccole attività. Il nostro obiettivo è aiutare i sammarinesi che hanno meno di 40 anni a partire con una nuova attività, favorendo finanziamenti ed evitando ogni tipo di barriera”.

Quali possibilità in più avranno i giovani con questa legge?

“La novità principale è il prestito d’onore, rivoluzionario per il nostro Paese. Chi ha un’idea e non ha disponibilità economiche può richiedere subito un prestito allo Stato fino a 15.000 euro, 45.000 euro se è un’attività innovativa, senza dover concedere alcuna garanzia. A questo si aggiunge l’esenzione fiscale per cinque anni, gli sgravi contributivi per l’assunzione di sammarinesi, la possibilità di posticipare il versamento del capitale sociale, l’esenzione dal pagamento della tassa di licenza per i primi tre anni. L’economia ha bisogno di un’iniezione di fiducia. Con la nostra legge spenderemo meno di quello che spendiamo oggi con incentivi a fondo perduto dati a pochi. Altra grande novità è la velocità della concessione dei benefici: non più sei mesi, ma risposta obbligatoria entro 20 giorni. Chi vuole lavorare, non può più aspettare”.

La vostra proposta considera anche le attività nei centri storici? “Sì, in particolare quelli periferici che si stanno spegnendo. Penso a Borgo, Serravalle, Montegiardino. La nostra proposta si rivolge non solo ai giovani ma a chiunque vuole aprire un’attività nei centri storici. L’incentivo più importante che abbiamo pensato è un contributo dello Stato sull’affitto per i primi due anni, in più incentivi fiscali e contributivi”.

Un altro tema attuale è il prossimo negoziato per l’accordo con l’Unione Europea. Quali dovranno essere i temi più importanti da affrontare?

“Ho letto e sentito molte parole su quest’argomento. Il messaggio che ci ha dato la cittadinanza è chiaro: No, all’adesione all’Unione Europea. Tenendo conto di questa volontà, ci stiamo impegnando per un accordo su alcuni ambiti con l’UE. Ad esempio, la commercializzazione con l’Europa, verso la quale le nostre aziende hanno difficoltà, oppure l’accesso ai fondi europei per gli investimenti infrastrutturali, oltre alle possibilità per i nostri giovani di formarsi in università e organismi europei. Dobbiamo guardare all’Europa come un’opportunità salvaguardando la nostra sovranità statutale”.

Alcuni congressisti qualche giorno fa hanno accennato che nel prossimo mese verranno portati diversi provvedimenti che riguardano lo sviluppo, cosa ne pensa?

“Ho già detto sopra che questa è la priorità e non dobbiamo perdere tempo. La legge sviluppo ha alcune criticità e va ripresa per semplificare le procedure. Noi dobbiamo dare subito attuazione al piano di investimenti sul territorio. Bisogna iniziare a realizzare la San Marino del domani. La Segreteria al Territorio ha depositato un elenco molto corposo e coraggioso di interventi. Penso al polo museale in centro storico, alla costruzione di un polo scolastico e a potenziare l’aeroporto di Torraccia. Tuttavia, non si può pensare che queste iniziative le debba fare lo Stato da solo, ma vanno fatte assieme al privato. Secondo punto, l’avevo già detto in finanziaria, 30 milioni sono già uno sforzo importante ma bisogna fare di più. La scelta di indebitarsi può essere motivata solo dalla volontà di costruire opere che saranno utili per i prossimi cinquanta anni”.

Cambiando argomento, il comma comunicazioni ha visto al centro del dibattito le recenti vicende di cronaca e i furti in Repubblica, quali soluzioni?

“Il problema, seppure di minori dimensioni rispetto al circondario, esiste. Siamo sempre stati un Paese dove la gente lasciava le chiavi attaccate al portone e la sera si andava a dormire serenamente. Oggi le condizioni sono cambiate e la politica deve intervenire assieme alle forze di polizia per offrire risposte a questa legittima richiesta di sicurezza. E’ urgente fare il prima possibile il riordino dei corpi e investire risorse per potenziare il presidio sul territorio. Ben vengano le telecamere come deterrente, ma non bastano”. Ieri in aula avete discusso la nuova legge sugli appalti, cosa cambia?

“È un provvedimento ampiamente condiviso, in linea con tutti i provvedimenti in materia di trasparenza recentemente approvati in Aula. L’obiettivo è quello di rendere le procedure di assegnazione di beni e servizi pubblici trasparenti e conoscibili a tutti, prevedendo la massima pubblicità sui portali della PA, la possibilità di effettuare aste informatiche e la centralizzazione della gestione degli appalti con l’obiettivo di ridurre notevolmente i costi e i tempi di realizzazione”. La Tribuna