Referendum costituzionale 2016. In Emilia Romagna è testa a testa. A Rimini vincono i no

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Due anni dopo lo choccante 37% di affluenza delle Regionali, l’Emilia-Romagna è tornata in massa ai seggi. Un dato record, il secondo più alto d’Italia: il 75,93%, oltre il doppio del 2014, un boom che fa passare in secondo piano anche il testa a testa tra sì e no alla riforma che si è protratto per tutta la notte. Che qualcosa fosse cambiato in profondità, lo si è capito fino dalle prime proiezioni. Alle 12 aveva già votato un quarto degli emiliano-romagnoli (il 25,9%), alle 19 il 65,9%, l’affluenza più alta insieme al Veneto. Ma, in fondo, bastava dare un occhio fuori dai seggi: lunghe file, a cui non si era più abituati, si sono formate praticamente ovunque in tutta la Regione. Un’impressione confermata dal dato definitivo, praticamente omogeneo a tutto il territorio emiliano-romagnolo. La provincia con l’affluenza più alta è Bologna con il 77,1%. Seguono a ruota Forlì-Cesena, Ravenna, Modena e Reggio Emilia (al 76%), Ferrara (75%), Rimini (74%), Parma (73%), Piacenza (72%).
Favorevoli e contrari hanno duellato per tutta la notte. Il ‘sì’ sembra prevalere nelle zone storicamente più legate alla tradizione di sinistra: a Bologna, Modena e Reggio Emilia, pur con percentuali ridotte di vantaggio, la riforma costituzionale ha ricevuto la maggioranza dei voti. Andamento simile a Ravenna e Forlì-Cesena, ma dati diametralmente opposti nel resto delle province emiliano-romagnole. In particolare a Ferrara, la città del segretario regionale dei dem Paolo Calvano, i ‘sì’ restano dietro ai contrari alla riforma. La cosiddetta ‘accozzaglia’ di renziana definizione vince, ma era più prevedibile, a Piacenza, dove addirittura sfiora il 60%, mentre a Parma città si ferma a un passo dal 50%. Fa rumore, invece, Rimini: nella città dove Andrea Gnassi è stato riconfermato sindaco alla grande, tanto da essere spesso citato dal premier come esempio positivo delle ultime amministrative, il ‘sì’ non sfonda. Anzi, in attesa dello spoglio definitivo, nel testa a testa a prevalere, seppur di poco, sono i no. Il Resto del Carlino